Matrimoni vip nei templi, AltraCittà: Si se il prezzo pagato andasse a vantaggio dei capaccesi.
“I Templi di Paestum non hanno bisogno di essere tutelati nell’immagine o nel loro splendore, non hanno bisogno dei matrimoni o delle manifestazioni per essere conosciuti nel resto del mondo, ma quello che è più importante, non sono dei pochi capaccesi dimoranti nelle mura e che di essi ne fanno, per loro fortuna e bravura, un business. I Templi di Paestum prima di essere patrimonio dell’Unesco sono patrimonio di tutti i capaccesi”. Inizia così una nota del gruppo AltraCittà che torna a parlare del regolamento approvato per i matrimoni all’interno dell’area archeologica. In particolare la nota fa riferimento a chi aveva lanciato l’idea di matrimoni per i Vip a prezzi alti. Un’ipotesi, spiegano da AltraCittà, “che avrebbe un senso ed una ragione se il prezzo, pagato, andasse a vantaggio della collettività, ovvero dei capaccesi. Tale vantaggio sarebbe costituito da un fondo, a crearsi, in cui andrebbero a confluire gli introiti per poi essere spesi per far fronte alle emergenze, ripristinare o creare opere pubbliche nelle varie borgate come l’istituzione di un trasporto delle persone presso i vari mercatini rionali, riassestare qualche strada o riadattare qualche vecchio edificio a vantaggio della collettività. Allora si che ogni Capaccese non avrebbe nulla da obiettare se l’attore di turno o il magnate, sfondato di soldi, volesse sborsare cifre iperboliche per essere immortalato vicino ai Templi di Paestum o vicino al Sindaco con la fascia tricolore”.
Poi dal movimento politico propongono un correttivo alla proposta ovvero quello di prevedere agevolazione per i residenti. “Smettiamola di pensare ai Templi, quando noi non ci saremo più, loro saranno sempre lì. Facciamo qualcosa per i cittadini di Capaccio e forse le nuove generazioni avranno un minimo di riconoscenza. Oggi, con il dissesto che incombe, per Voi Consiglieri di maggioranza è meglio essere dimenticati”.