La Regione Campania ha accolto con favore l’istanza del Comune di Polla, guidato dal sindaco Massimo Loviso, per l’iscrizione della Fiaccolata di Sant’Antuniello nella sezione “celebrazioni” dell’inventario del Patrimonio Culturale immateriale campano.
Questo riconoscimento rappresenta un’importante valorizzazione di una tradizione che, con i suoi quasi cento anni di storia, si celebra ogni anno la sera del 12 giugno tra le vie del paese. È una festa che fonde sacro e profano, animata da migliaia di partecipanti che seguono l’effige sacra di Sant’Antuniello in ogni rione di Polla. In ciascuna via si erge un grande falò, attorno al quale i portatori, con il santo adornato di gigli, devono correre compiendo tre giri. La processione inizia e si conclude presso il santuario di Sant’Antonio, con un’emozionante corsa finale che coinvolge tutti i partecipanti. La sera del 12 giugno, le strade di Polla si animano di migliaia di persone, tra banchetti improvvisati, canti e grida di gioia.
La tradizione
Questa tradizione affonda le radici oltre un secolo fa, quando una donna di Polla di nome Elena acquistò la statua di Sant’Antonio per celebrare la sua fede in modo autonomo, sfuggendo ai rigidi vincoli dell’epoca. La sua determinazione la portò anche a opporsi all’arrivo dei carabinieri, dando vita così alla prima celebrazione di Sant’Antuniello. Oggi, la tradizione è custodita e promossa dal Comitato presieduto da Rosario Salvitelli.