La minaccia incombe: il Punto di Primo Intervento di Capaccio Scalo (PSAUT) è destinato a chiudere definitivamente i battenti il prossimo 1° ottobre. Una notizia che getta nell’allarme la comunità locale, già preoccupata per la carenza di servizi sanitari sul territorio.
Le accuse di Emanuele Sica
Emanuele Sica, consigliere comunale di “Libertà e Progresso”, ha lanciato l’allarme, sottolineando come questa decisione rappresenti un duro colpo per tutti i cittadini. “Ne avevamo parlato in campagna elettorale – ha dichiarato Sica – e purtroppo i nostri timori si sono concretizzati. La chiusura del PSAUT è un fatto gravissimo, che priverà un vasto territorio di un presidio sanitario fondamentale“.
Con la chiusura del PSAUT, il pronto soccorso più vicino sarà quello di Battipaglia, a distanza considerevole da Capaccio Paestum. “Un cittadino colpito da infarto – ha sottolineato Sica – dovrà affrontare tempi di percorrenza molto lunghi per raggiungere un ospedale attrezzato. E non è detto che l’ambulanza sia dotata di un medico a bordo“.
La decisione di chiudere il PSAUT solleva interrogativi sulla capacità della Regione e dell’ASL di garantire l’assistenza sanitaria sul territorio. “Ci aspettiamo delle risposte chiare e precise – ha concluso Sica – sui motivi che hanno portato a questa scelta e sulle misure che verranno adottate per tutelare la salute dei cittadini“.
Un territorio in difficoltà
La chiusura del PSAUT di Capaccio Scalo aggrava una situazione già critica. L’ospedale di Agropoli non è in grado di gestire tutte le emergenze, costringendo spesso i pazienti a rivolgersi a strutture più lontane, come quella di Vallo della Lucania.
“La nostra comunità – ha affermato un cittadino – si sente abbandonata dalle istituzioni. Abbiamo bisogno di risposte concrete e immediate“.