Non si parla d’altro in paese, la paura che i rifiuti interrati a Roccadaspide possano rivelarsi altamente pericolosi è tanta. Solo le analisi dei campioni prelevati dai tecnici dell’Arpac, che stanno procedendo alla campionatura dei rifiuti smaltiti illecitamente, potranno chiarire i dubbi e ci vorranno diversi giorni prima che i risultati arrivino.
Intanto gli scavi, per capire quanti rifiuti siano stati interrati illecitamente nell’area rurale di Roccadaspide, continuano senza sosta. Anche stamattina è giunto un mezzo dell’esercito con personale tecnico dell’arma specializzato e sembra che l’area in cui siano stati interrati i rifiuti sia anche più vasta di quello che si pensava inizialmente.
Al momento si può affermare che i rifiuti rivenuti lungo il lotto di terreno oggetto di indagini e che si estende per circa 4.000 metri quadri, comprendano residui di rifiuti speciali di provenienza industriale, costituiti prevalentemente da plastiche, scarti dell’industria tessile e scarti delle attività di costruzione e demolizione.
Sono stati i Carabinieri del NOE di Napoli unitamente a personale della Stazione Carabinieri di
Roccadaspide, con personale dell’ASL, servizio veterinario di Salerno, e dell’ARPA Campania, ad eseguire i primo sopralluoghi scoprendo anche che i rifiuti liquidi provenienti dall’attività zootecnica venivano smaltiti tramite uno sversamento che finiva nel fiume Calore.
Le attività di scavo proseguiranno anche nei prossimi giorni sotto il controllo dei Carabinieri del NOE di Napoli e con l’ausilio del XXI Rgt. Genio Guastatori dell’Esercito Italiano di Caserta.
Nelle prossime ore, il Comune di Roccadaspide procederà a conferire incarico ad un legale per costituirsi parte civile.