Alla scoperta delle “Gole del Sammaro”: un’oasi di natura incontaminata

Le Gole del Sammaro rivelano segreti di emozionante bellezza. E’ la bellezza incontaminata dei Monti Alburni, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Qui siamo sulle “Dolomiti del Sud”

Di Luisa Monaco

Le Gole del Sammaro rivelano segreti di emozionante bellezza. E’ la bellezza incontaminata dei Monti Alburni, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Qui siamo sulle “Dolomiti del Sud”, un territorio di conformazione carsica ricco di torrioni e cuspidi, doline e falsopiani, tante grotte, fiumi e laghetti, ruscelli e cascate. Qui i percorsi d’acqua diventano tragitti per straordinarie escursioni, alla scoperta di maestosi scenari naturali, antiche tradizioni e preziosi luoghi dell’anima.

Il Sammaro è un fiume che nasce da acque sorgive perenni alla falde del Monte Purolo, nel comune di Sacco, per poi confluire prima nel Ripiti, poi nel Fasanella e infine nel Calore salernitano. Le sorgenti del Sammaro sono situate nella parte terminale di una gola impressionante, una grande “spaccatura” nella roccia calcarea lunga circa 1600 metri, sovrastata da un ponte in cemento alto oltre 150 metri.

Tra i ponti ad arcata unica più alti d’Europa, ultimato alla fine degli anni ’60 per collegare Sacco e Roscigno, il ponte di Sacco regala una magnifica vista panoramica sugli Alburni. Da brividi affacciarsi dal ponte sull’orrido sottostante dove, sul fondo, il percorso della gola taglia un foltissimo bosco di macchia mediterranea.

Il Sammaro fuoriesce in superficie in una forra alta e stretta, custodita da una grande portale naturale e sovrastata da una lussureggiante vegetazione.La luce penetra tra gli anfratti e i rami degli alberi, colorando le rocce e l’acqua con mille sfumature di azzurro e verde.

L’acqua risale rumorosa e impetuosa da una grotta buia e profonda, una grande bocca terrestre che evoca la grandiosità e il mistero della natura.

Presso le sorgenti c’è una piccola area pic-nic tra la sponda di un laghetto e i resti di un antico mulino in pietra. Il periodo consigliato per le escursioni è in primavera oppure in autunno, ma la portata del fiume è notevole anche in piena estate. Una possibile escursione da abbinare a quella delle sorgenti è presso i resti del precedente insediamento medievale di Sacco, situato su una rupe a strapiombo sulla valle del Sammaro.

Oltre ad essere meta di trekking, le sorgenti sono il traguardo di un bellissimo percorso di torrentismo lungo la gola.

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