Operazione antidroga, a Baronissi sgominata gang di spacciatori che riforniva anche i detenuti: 8 arresti

In data odierna, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile dellaa Compagnia di Mercato San Severino, hanno eseguito una ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal GIP del Tribunale di Salerno su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, nei confronti di 8 soggetti

Di Comunicato Stampa

In data odierna, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile dellaa Compagnia di Mercato San Severino, hanno eseguito una ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal GIP del Tribunale di Salerno su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, nei confronti di 8 soggetti, sottoposti alla custodia in carcere, indagati, a vario titolo, per il reato di associazione finalizzata al traffico illecito, alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Secondo l’ipotesi accusatoria condivisa allo stato dal Giudicante, gli indagati avrebbero costituito e partecipato ad una stabile organizzazione, localizzata nel comune di Baronissi e dotata di un’accurata ripartizione di ruoli e compiti, dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti di varia tipologia ovvero crack, cocaina ed eroina.

Ecco come agiva la gang

La medesima organizzazione, sempre secondo l’impostazione accusatoria, avrebbe approfittato dell’arresto e della detenzione, nella casa circondariale di di Salerno Fuorni, di un loro associato per trasferire le cessioni di sostanza stupefacente all’interno dell’istituto penitenziario, sfruttando la presenza di detenuti tossicodipendenti disposti ad acquistare la sostanza stupefacente commercializzata del gruppo ed introdotta all’interno della struttura con diverse modalità ossia attraverso la predisposizione e la spedizione di pacchi destinati a detenuti, la consegna da parte di familiari durante i colloqui.

La medesima sostanza stupefacente veniva pagata mediante ricariche effettuate dai congiunti degli assuntori detenuti su due carte prepagate riconducibili al gruppo criminale. Il provvedimento cautelare è suscettibile di impugnazione e le accuse, così formulate, sdaranno sottoposte al vaglio del giudice nelle fasi ulteriori del procedimento.

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