All’epoca si pensò ad un suicidio, ora invece il caso torna sotto i riflettori. Disposta l’autopsia sul cadavere di Filippo Mordente.
CORLETO MONFORTE. È stata predisposta per oggi l’autopsia sul corpo di Filippo Mordente, il cui cadavere era stato ritrovato nel pozzo, profondo 7 metri, davanti la propria abitazione, con i suoi due cani, nell’aprile del 2014, il località Tempa di Serre- il cui caso veniva chiuso come “suicidio”. A chiederne l’autopsia alcuni parenti che non credono a tale conclusione, sebbene, all’epoca dei fatti fu da essi stessi avvalorata ed accettata. Il pm titolare dell’indagine, la dottoressa Elena Guarino, accoglie la richiesta e ne predispone la riesumazione ed esame autoptico anche per alcuni dettagli poco chiari emersi nel corso delle indagini e degni di accertamenti investigativi. La ditta Melillo, agenzia funebre di Sant’Angelo a Fasanella, ha trasportato il cadavere presso il Da Procida di Salerno per gli esami di rito che precedono l’autopsia. Successivamente l’esame autoptico si svolgerà al cimitero salernitano.
Il caso Mordente era stato chiuso molto celermente come suicidio, ma sono ancora molti i dubbi che ruotano intorno ad esso, in primis modalità e tempi, non solo, vox populi pone l’attenzione sulla situazione patrimoniale (il cui ammontare è consistente) del Mordente che, per alcuni, costituirebbe un notevole “movente” e pulce nell’orecchio.
Nel pomeriggio di domenica 27 aprile 2014 si era conclusa la ricerca dell’anziano di cui non si avevano notizie dal giovedì prima. A dare l’allarme la nipote Luigina Vigorito, figlia di una cugina , che vive a Napoli. Filippo Mordente non era sposato, era solo, e da molti anni aveva scelto di non abitare più in paese. La sua abitazione, spartana e solitaria, si trova a due km dal centro abitato. Lui, i suoi due fedeli amici cani, le galline, il lavoro nei campi. Il corpo, dopo ore di ricerca era stato rinvenuto nel pozzo assieme a quelli dei suoi cani. Disposto l’esame legale presso la sala mortuaria del cimitero di Corleto, il medico legale ipotizzava il suicidio, avvalorato dal consulto col medico che aveva in cura Filippo Mordente il quale riferiva che negli ultimi tempi soffriva di sbalzi d’umore. “Il corpo è stato immerso in acqua per circa 48h- dichiarava la dottoressa Sandra Cornetta- Non ci sono fratture, contusioni, lividi, non ho riscontrato aria nei polmoni. Il consulto col medico di base del signor Mordente e la presenza dei due cani cadaveri mi autorizzano a dire che si tratti di suicidio”.
Caso chiuso, stesso in giornata, dagli inquirenti, che a distanza di tempo si riapre sulla scorta di accertamenti investigativi che sono stati richiesti dall’Autorità giudiziaria.
È la seconda volta che un pm dispone la riesumazione di una salma per circostanze che hanno richiesto il supplemento investigativo. Si era già verificata la medesima cosa con il decesso dell’operaio 57enne Andrea Cuomo, deceduto mentre lavorava alla costruzione di una palazzina, il cui caso è correlato all’inchiesta legata all’ex comandante dei carabinieri Francesco Merone.