Il book crossing arriva a Salerno. Presentato il progetto della Fondazione Copernico “Salerno Legge”

L'obiettivo ha come obiettivo quello di offrire spazi di sviluppo e di crescita culturale e sociale creando una rete di punti di lettura pubblici

Di Comunicato Stampa

Il book crossing arriva a Salerno. E’ stato presentato, questa mattina, al Comune di Salerno, nel Salone del Gonfalone, “Salerno legge”, progetto di biblioteca civica, ideato da Rosanna Belladonna e Rosaria Chechile e promosso dalla Fondazione Coperenico, con il patrocinio del Comune di Salerno. Alla presentazione oltre alle due ideatrici hanno presenziato anche l’avvocato Scarpa, vice presidente della Fondazione Copernico e il consigliere comunale e presidente della Commissione Cultura, Iannelli. 

L’iniziativa – ha spiegato l’ideatrice Rosanna Belladonna, consigliere della Fondazione Copernicoha come obiettivo quello di offrire spazi di sviluppo e di crescita culturale e sociale creando una rete di punti di lettura pubblici e gratuiti diffusi sul territorio cittadino integrati anche con spazi privati, come ambulatori, sale d’attesa, bar, negozi e altre strutture sociali, che, insieme vanno a formare il tessuto della cosiddetta “biblioteca civica diffusa”. Un progetto che vuole aprire un dialogo con il territorio per raggiungere i lettori – in particolare famiglie con bambini – e per promuovere momenti di partecipazione e di confronto culturale. Finalità principale del progetto è accrescere la partecipazione e condivisione nella comunità e tra le generazioni. Salerno legge, dunque, è un progetto con il quale si intende favorire la diffusione e la condivisione del patrimonio librario di privati cittadini, associazioni, organizzazioni e altre istituzioni, pubbliche e private, portando la filosofia della cittadinanza partecipata direttamente nei luoghi della comunità. E’ gratuito, aperto, inclusivo e intende contribuire alla salvaguardia dell’ambiente anche mediante il recupero e riutilizzo di vecchie cabine telefoniche, l’utilizzo di scaffalature in cartone o plastica riciclata creando in tal modo veri e propri “punti della cultura” che sono possibili grazie all’incontro di attori diversi, nonché la condivisione di risorse e capacità per contribuire allo sviluppo socio-culturale della comunità cittadina”.

Il modello di riferimento del progetto è la Biblioteca civica sociale che permette alle istituzioni di entrare in rapporto più stretto con il territorio favorendo uno scambio virtuoso di esperienze e competenze. La biblioteca non viene più concepita solo come un luogo di conservazione e studio ma come centri diffusi di condivisione della cultura. La Comunità può così trovare luoghi dove esprimere le proprie competenze e bisogni, altrimenti non esprimibili, per sviluppare progettualità in collaborazione con le istituzioni e il mondo dell’associazionismo.

La Biblioteca civica diffusa, che si può definire anche partecipata, prende corpo attraverso la realizzazione progressiva di più reti in relazione tra loro, favorendo la condivisione del patrimonio librario di cittadini, associazioni, organizzazioni e altre istituzioni, pubbliche e private, portando la filosofia della partecipazione attiva direttamente nei luoghi della comunità.

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