Nei giorni scorsi la Procura di Salerno ha emesso decreto di esecuzione di cinque misure cautelari
personali nell’ambito di procedimento penale a carico di cittadini, i quali, secondo la ricostruzione di
Ufficio, sarebbero autori di reati contro il patrimonio (nella specie frodi informatiche e successivi riciclaggi del denaro sottratto).
Le indagini
Le indagini, condotte dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Bologna sono
originate dalle denunce di alcune vittime che avevano riscontrato plurimi addebiti su propri conti
corrente a seguito della ricezione di messaggi apparentemente provenienti dalle banche di appartenenza.
Accurate investigazioni permettevano di ricostruire la tecnica criminale utilizzata:
segnatamente, in primo luogo, la vittima riceveva un sms contenente un link il quale conduceva una
pagina del tutto simile all’interfaccia grafica di accesso al servizio di home banking nella quale era
richiesto l’inserimento delle proprie credenziali.
Completato tale passaggio, la vittima veniva poi ricontattata da un’utenza, anch’essa apparentemente riconducibile a quella realmente utilizzata del1”istituto di credito (ciò è possibile attraverso chiamate generate dalla rete Intenet c.d. VOIP), e le veniva richiesto di fornire l’OTP (one time password) generato dall’applicazione istallata sul proprio telefono; fornito anche tale ulteriore dato, il frodato veniva invitato a disinstallare la propria applicazione, così consentendo ai truffatori il c.d. enrollement di un nuovo dispositivo, ovvero l’associazione dell’app al telefono nella disponibilità del reo. A questo punto, ottenuto l’accesso all’Home Banking della vittima tramite i dati dalla stessa fomiti e disponendo dell’applicazione fornita dalla Banca, i malviventi procedevano ad effettuare i bonifici in uscita verso i propri conti corrente.
Le indagini sui fatti descritti consentivano di delineare un grave quadro indiziario a carico dei
soggetti di seguito indicati.
- Rasola Gino, nato a Potenza il 19.03.1971;
- Sergiano Eliseba, nata a Potenza il 17.03.1981;
- Guarnieri Daniele, nato a Battipaglia (SA) il 16.06.1981
ai quali è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari, nonché - Ianniello Francesco, nato a Venosa (PZ) il 28.01.1982;
- Giallolorenzo Annamaria, nata a Eboli (SA) il 03.01.1996
a cui è stata applicata la misura cautelare dell’obblig0 di presentazione dinnanzi alla P.G.
I provvedimenti
“I provvedimenti cautelari, ovviamente, sono suscettibili di impugnazione innanzi al Tribunale
per il riesame” – fanno sapere dal Tribunale.
La richiesta veniva invece rigettata nei confronti di altri 11 indagati per mancanza di gravità
indiziaria.
Contro il provvedimento del giudice è stato proposto appello. Tra gli indagati vi sarebbe anche la proprietaria dei pitbull che hanno sbranato il piccolo Francesco Pio.