Un nuovo studio condotto da K’ Nature su incarico del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (PNCVDA) ha fornito un quadro aggiornato e completo della presenza del Lupo (Canis lupus italicus) all’interno dell’area protetta.
Un’ampia distribuzione e la conferma della riproduzione
L’indagine, condotta tra luglio 2022 e settembre 2023, ha coperto l’intero territorio del Parco, ampliando l’area di studio rispetto al precedente monitoraggio del 2020-2021. I risultati hanno confermato la ampia distribuzione del Lupo, con presenza in oltre il 90% dei quadranti esaminati. La riproduzione è stata inoltre confermata per uno dei nuclei individuati, grazie a immagini che mostrano il branco con almeno 3 cuccioli.
Minacce per la sopravvivenza del Lupo
Lo studio ha però evidenziato anche alcune minacce per la sopravvivenza del Lupo nel Parco. L’alta mortalità da incidenti stradali rappresenta la principale causa di morte accertata, con 4 lupi investiti nel periodo di monitoraggio. Un altro caso di morte, molto interessante, è stato attribuito a ferite inflitte da un cinghiale.
Ibridazione e presenza di cani rinselvatichiti
L’ibridazione con il cane domestico rappresenta un rischio per la purezza genetica della specie. Un solo caso di ibridazione è stato accertato, ma la presenza di cani rinselvatichiti è risultata abbastanza elevata.
La necessità di misure di conservazione
Lo studio ha contribuito ad aggiornare e ad approfondire le conoscenze sul Lupo nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Alla luce dei risultati ottenuti, è fondamentale implementare misure di conservazione per la specie, con particolare riferimento alla mitigazione del conflitto con l’uomo e al contrasto delle attività illegali.
Altre specie di Mammiferi monitorate
L’attività di campo ha permesso di raccogliere dati anche su altre specie di Mammiferi presenti nel Parco, tra cui Istrice, Puzzola, Lontra, Gatto selvatico, Cervo e Capriolo.