Finalmente una luce in fondo al tunnel per la vicenda dei rifiuti nell’area militare di Persano, in Campania. La Regione Campania ha avviato la procedura per affidare a un operatore economico lo smaltimento dei rifiuti provenienti dalla Tunisia, che sono stati depositati nell’area. Sono più di 6mila tonnellate di spazzatura contenute in oltre 200 container, che rappresentano il residuo di un’inchiesta su un presunto traffico irregolare di rifiuti.
I commenti
L’annuncio è stato accolto con favore dai cittadini di Serre e dei comuni limitrofi, che da oltre due anni sopportano l’onere di custodire i container. “E’ un passo importante verso la risoluzione di una problematica che ha coinvolto non solo Serre, ma anche i comuni limitrofi”, ha dichiarato la Coordinatrice provinciale del Movimento 5 stelle in provincia di Salerno Virginia Villani. “La zona in questione è un’area naturalistica di alto pregio ambientale, costituita dall’oasi WWF di Persano e considerata una “Zona Umida” di importanza nazionale.”
Soddisfazione anche da parte del consigliere regionale della Lega Aurelio Tommasetti: “Finalmente la nostra battaglia ha dato i suoi frutti e assistiamo, seppur con grave ritardo, a una svolta da parte della Regione Campania.”
Lo smaltimento dei rifiuti avrà un costo di quasi due milioni di euro. “Vigileremo anche su questo, come abbiamo fatto finora”, ha sottolineato Tommasetti.
L’iter giudiziario
Nel frattempo, attenuate le esigenze cautelari, si attenuano anche i provvedimenti restrittivi per quattro indagati per il traffico dei rifiuti con la Tunisia. Il funzionario della Regione Campania Vincenzo Andreola ha lasciato gli arresti domiciliari ed è sottoposto al solo obbligo di non accedere agli uffici in cui lavora. Ai domiciliari anche l’imprenditore battipagliese Alfonso Palmieri.
La vicenda dei rifiuti di Persano è scoppiata nell’aprile 2022 quando fu data disposizione a Ecoambiente per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti rimpatriati dalla Tunisia presso la caserma di Persano. Da allora, cittadini e agricoltori hanno protestato contro la possibile trasformazione del territorio in una discarica.
La speranza è che lo smaltimento dei rifiuti avvenga nel rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini. E’ fondamentale assicurare che la conclusione di questa vicenda sia seguita da misure adeguate per prevenire il ripetersi di simili episodi in futuro.