Una querelle che va avanti da qualche mese. Ritardi e contraddizioni per una vicenda che sembra non trovare soluzione. Al centro dell’attenzione sempre la questione relativa allo spostamento del mercato del sabato ad Eboli, ma questa volta i riflettori sono puntati sulla convocazione “con quattro mesi di ritardo” – scrivono da Italia Viva – “della Commissione Consiliare senza presidente”.
Ecco cosa è successo
A ottobre 2023 Italia Viva deposita una mozione consiliare sulla questione mercato, già osservando che l’amministrazione procedeva in maniera incerta su un dossier così delicato. “Chiedevamo, semplicemente, che si trattasse della questione in una apposita discussione della Commissione consiliare competente“. La mozione è stata bocciata nel mese di dicembre 2023.
Nel frattempo non accade nulla
“Tralasciando l’ondivaga ipocrisia che li caratterizza e che ormai più non stupisce – neppure tale convocazione, formalmente, sono stati capaci di fare in quanto la Convocazione in spregio al Regolamento del Consiglio è stata convocata a firma del Funzionario E.Q. e non dalla Presidente, con tutte le possibili conseguenze sul piano amministrativo oltre che politico, e sperando – a questo punto – che la Presidente della commissione (la quale non risulta né firmataria e neppure destinataria della convocazione) non l’abbia saputo a mezzo stampa della propria bravura nel convocare una commissione che riteneva solo poco tempo fa inutile!“.
Gli strali di Italia Viva sono indirizzati a “Eboli Domani” e “Uniti per il Territorio“ che nella giornata di ieri aveva diffuso una nota stampa congiunta e nella quale, a torto o a ragione, erano stati tirati in ballo anche i venditori del mercato, le sigle sindacali.
«Assumono contorni ancora più assurdi le dichiarazioni degli stessi gruppi politici di maggioranza i quali – non potendo evidenziare l’incapacità sia politica che tecnica dell’Amministrazione di gestire la questione – restano prima in silenzio per mesi (sostenendo con il loro voto in Consiglio le scelte di governo) e poi fanno uno squallido scaricabarile nei confronti di oltre 40 attività commerciali, di quasi 100 operatori ambulanti, e perfino di ben 4 associazioni sindacali di categoria (evidenziando finanche pochezza istituzionale oltre che politica), provando ad addebitare a loro la colpa per i ritardi dei lavori al Rione della pace: siamo di fronte alla peggiore classe politica che la città di Eboli abbia mai avuto», conclude la nota del Partito Italia Viva Eboli.