Ancora casi di gatti avvelenati sul territorio comunale di Perito; l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Pietro Apolito, ci tiene a condannare questi atti disumani che ancora una volta sono stati compiuti nel comune. “Vi ricordiamo – dicono – che uccidere o tentare di uccidere un animale è un reato perseguibile con la reclusione“.
Il commento del Comune
“Ogni anno migliaia di cani, gatti e altri animali muoiono a causa di esche, bocconi avvelenati,
pesticidi o lumachicidi. – commentano da palazzo di città – E’ doveroso da parte nostra CONDANNARE questi atti DISUMANI che purtroppo si sono verificati già, in passato ma anche negli ultimi giorni nel nostro Comune”.
“Ricordiamo che l’uccisione di animali (domestici e non) è un reato e l’autore di questi gesti, se individuato, subisce una condanna. – aggiungono – Il codice penale (art. 544-bis) punisce infatti l’uccisione di animali «per crudeltà o senza necessità» (spargere polpette avvelenate o esche varie allo scopo di uccidere animali rientra perfettamente tra le fattispecie penalmente rilevanti) con la reclusione da quattro mesi a due anni. Anche se l’animale si salva, a causa delle forti sofferenze inflitte dal veleno si configura comunque il reato di maltrattamento (art. 544-ter), punibile con la pena della reclusione sino a 18 mesi”.
Concludono con un invito:” Gli animali donano amore incondizionato, proviamo a ricambiare e se non riusciamo a farlo cerchiamo almeno di rispettarli”.