L’associazione Eso Es Palinuro torna sull’annullamento del ClimBrave Festival: “Assunte decisioni pregiudiziali”.
Dopo l’annuncio dell’annullamento del ClimBrave Festival 2016, l’associazione Eso Es Palinuro, organizzatrice dell’evento, ha deciso di fornire ulteriori chiarimenti sulla vicenda.
Le prime precisazioni riguardano l’area della Molpa. La stessa, dallo scorso anno ad oggi, non avrebbe subito alcuna modificazione dunque non ci sarebbero motivi per non far svolgere un evento che lo scorso anno è stato autorizzato. “Dal 2015 a oggi l’area della Molpa non ha subito alcun cambio di classificazione – dicono infatti gli organizzatori – Ciò significa che, ufficialmente, quell’area è nella stessa condizione dell’anno passato, anno in cui ha regolarmente ospitato la seconda edizione del ClimBrave Festival”.
Dall’associazione ribattono anche a chi critica le tempistiche per la presentazione delle richieste per le autorizzazioni, considerato che “lo scorso anno – fanno sapere – il Comune ci ha autorizzato il 24 Aprile 2015 e cioè il giorno stesso in cui iniziava la manifestazione. Quest’anno gli organizzatori si sono mossi già da febbraio: il Parco in un primo momento ha patrocinato l’iniziativa, successivamente ha diffidato gli organizzatori a “praticare attività di arrampicata sulla falesia della Molpa”. Ad una prima diffida ne è seguita una seconda, da parte del comune di Centola che ha imposto all’associazione di “non organizzare nessuna attività sportiva, di superficie o marittima, nei tratti sottoposti a interdizione”, chiudendo con la disponibilità a “valutare eventuali proposte di utilizzo di aree suffragate dai pareri degli enti”. Eppure l’Autorità di Bacino Campania Sud e il Genio Civile di Salerno, non avevano espresso pareri negativi: al contrario nell’aprile scorso avevano dichiarato di non avere nulla da eccepire o autorizzare in merito al ClimBrave Festival. “È quindi chiaro come siano state assunte decisioni assolutamente pregiudiziali – denunciano gli organizzatori – probabilmente guidate dalla paura. Fa specie, poi, il fatto che abbiano diffidato e quindi bloccato il festival a scatola chiusa, senza prima chiedere e quindi visionare la relazione tecnica del geologo e il relativo piano di gestione dell’evento, così come è invece avvenuto nel 2015″.
Per l’associazione organizzatrice era necessario effettuare prima dei sopralluoghi nell’area prima di prendere provvedimenti: “non abbiamo alcuna intenzione di alimentare polemiche ma vogliamo risolvere definitivamente la questione”, dicono gli organizzatori che invitano le autorità “a fare un sopralluogo insieme a noi e ai nostri tecnici, che sapranno con dovizia di particolari e ampie documentazioni tecniche di supporto, spiegare e dimostrare, oltre ogni ragionevole dubbio, come quell’area, con i dovuti accorgimenti (gli stessi già utilizzati nel 2015), non costituisca alcun pericolo per l’incolumità delle persone”.