La terza sezione giurisdizionale centrale d’Appello della Corte dei Conti ha respinto il ricorso per revocazione presentato dal sindaco di Ogliastro Cilento, Michele Apolito. La richiesta mirava ad annullare la sentenza emessa nell’estate scorsa, che condannava Apolito al risarcimento di 48mila euro al Comune. Gli amministratori cilentani erano accusati di danno erariale.
La negligenza degli amministratori
I giudici contabili hanno evidenziato la negligenza della giunta guidata da Apolito nelle scelte relative all’individuazione di soggetti esterni per collaborazioni ad alto contenuto di professionalità. La condanna riguarda un incarico conferito nel 2011 a un dottore in giurisprudenza, prorogato fino al 2016, con un costo complessivo per l’ente municipale di oltre 129mila euro.
La decisione
La Corte dei conti ha stabilito che le delibere da cui derivava il contratto erano illegittime, provocando un danno erariale al Comune. Il tetto del danno, pari a 96mila euro, doveva essere sostenuto dal sindaco e dagli assessori (40% ciascuno), mentre il restante 10% è stato imputato al segretario comunale.
La difesa
La difesa degli appellanti ha sottolineato che, grazie alla collaborazione dell’incaricato esterno, diverse attività e procedure sono state portate a termine tra il 2011 e il 2016. Tuttavia, i giudici hanno sostenuto che il contratto era viziato da una delibera errata e che l’incarico avrebbe dovuto essere esterno a contratto, come previsto dallo statuto comunale.
Ricorso respinto
Nonostante i benefici evidenti derivati dalla collaborazione, la Corte dei conti ha respinto tutti i motivi di appello, confermando la “colpa grave” degli amministratori.