«Dopo anni di volontariato, di sensibilizzazione nelle scuole di prevenzione nelle piazze, siamo arrivati alla consapevolezza che tutto questo sangue versato e tutto questo sacrificio da parte di chi difende la vita è servito a ben poco.
Ma soprattutto non siamo riusciti a scuotere le coscienze di chi amministra sia a livello locale, e a tutti i livelli. Le nostre strade sono un teatro drammatico di incidenti, nei quali la protagonista assoluta è stata la morte, di giovanissimi e di meno giovani». A dirlo Teresa Astone, Responsabile locale dell’associazione Familiari Vittime della Strada e presidente dell’associazione per Deby.
L’appello
In occasione della giornata dedicata alle vittime della strada prevista per il 19 novembre, Astone ha voluto lanciare un ennesimo appello alla prudenza alla guida.
«Tutti i giorni si consuma una epidemia di omicidi o di folli suicidi dovute a condotte irresponsabili. L’associazione italiana familiari di vittime della strada invita tutti coloro in grado di raccogliere questo messaggio di civiltà a fare resistenza ed opposizione a questa prospettiva di mortificazione civile, perché fermare la strage stradale si può. Impegniamoci tutti a dare Giustizia ai superstiti. Precedenza alla vita sempre, perché la strage non sia sottovaluta diamole luce. La vittima non può costituire un pedaggio da pagare al progresso! Costituisce piuttosto il punto di partenza per riaffermare il valore della vita, il prezzo della nostra irresponsabilità di persone, istituzioni ed aziende».
E conclude: «Abbiamo il dovere, nel loro nome,di scrollarci di dosso la superficialità nei comportamenti e di impegnarci a recuperare i valori della civiltà, cominciando ad onorare questi sacrifici con concrete risposte di sicurezza, dando il primo posto al dovere nel servizio finalizzandolo a prevenire l’incidente.
Abbiamo il dovere di fermare la strage stradale. Abbiamo il dovere di riconoscere che obbiettivi cosi grandi non si raggiungono da soli, ma attraverso un impegno condiviso e sinergico».