Tante persone hanno accolto ieri pomeriggio a Bosco Don Luigi Ciotti. Il parroco attivista dapprima del Gruppo Abele, in aiuto ai tossicodipendenti, e poi dell’associazione Libera in contrasto alle mafie e alla criminalità organizzata. Don Ciotti era giunto nel Cilento in occasione del Premio Ortega che per questa quindicesima edizione l’ha visto protagonista.
Il premio
A Don Luigi Ciotti infatti è andato il Premio “per essersi, fin dalle sue primissime esperienze presbiterale, schierato dalla parte degli ultimi, prodigandosi per l’affiancamento dei giovani dalle tossicodipendenze, e successivamente battuto senza risparmio contro il malaffare e la corruzione“.
Queste le motivazioni che hanno portato la commissione giudicatrice rappresentata dal Coordinatore del Polo Museale di San Giovanni a Piro Franco Maldonato a consegnare l’ambito Premio a Don Luigi Ciotti. Un appuntamento voluto dall’amministrazione comunale di San Giovanni a Piro guidata dal Sindaco Ferdinando Palazzo da tempo legata all’associazione Libera.
“Siamo felicissimi che Don Luigi Ciotti sia venuto a Bosco – ha affermato il Sindaco Palazzo – Soprattutto perché abbiamo potuto ascoltare dalla sua voce un grido di giustizia che ogni giorno dovrebbero essere portato avanti da ciascuno di noi. È stato un onore condividere i suoi messaggi con la mia comunità. Il Premio Ortega che gli abbiamo tributato sottolinea la vicinanza delle idee che propugna ogni giorno Don Luigi Ciotti con le idee che si trovano nelle opere di Ortega“.
La giornata
Una giornata arricchita dai profondi spunti e dalle impeccabili parole pronunciate da Don Ciotti che si è soffermato su due concetti fondamentali: Libertà e dignità. Ma anche responsabilità e giustizia. Concetti quest’ultimi imprescindibile nella vita degli esseri umani.
“Noi dobbiamo lottare affinché tutti possano essere liberi e dignitosi – ha dichiarato Don Ciotti – iI paese di Bosco è stato infatti testimonianza di una terra di libertà. Un paese non può dirsi libero e democratico, concetto quest’ultimo sinonimo di giustizia, se al suo interno ci sono ancora sacche di povertà e di emarginazione. Sotto questo punto di vista il nostro paese vive una situazione drammatica. Dal paese di Bosco, con tutta la sua storia, dobbiamo dirci che DIO ama tutti, raccoglie tutti e abbraccia tutti. Nessuno è mai escluso”.