La nipote di Ermenegilda Candreva, la 76enne uccisa a coltellate a Paestum nel novembre 2022, è stata sospesa dal processo con messa alla prova. La decisione è stata presa dal Tribunale per i minorenni di Salerno, che ha valutato la personalità della ragazza e ritenuto sussistenti i presupposti di legge per la concessione del beneficio.
Omicidio di Ermenegilda Candreva, i fatti
La 16enne, all’epoca dei fatti, era accusata di omicidio volontario aggravato da futili motivi e dal grado di parentela. Secondo l’accusa, la ragazza avrebbe ucciso la nonna in seguito a una lite. La vittima è stata raggiunta da sei fendenti, quattro alla schiena, uno alla nuca e uno all’addome.
L’anziana donna, secondo le testimonianze di vicini e conoscenti, era benvoluta in paese. Era una persona molto riservata, soprattutto dopo la morte del marito. La motivazione del litigio fra la nonna e la nipote non è mai venuta fuori in maniera ufficiale. La ragazza ha dichiarato che l’anziana l’aveva aggredita e che aveva dovuto difendersi.
Il procedimento
La nipote, assistita dall’avvocato Antonello Natale, aveva già chiesto la sospensione del procedimento con messa alla prova in una precedente udienza. La decisione del Tribunale è stata accolta con soddisfazione dal legale della ragazza, che ha dichiarato: “La messa alla prova per i minorenni è un istituto previsto dalla legislazione nell’interesse della società. Nel caso specifico, dopo un lungo lavoro è stata fatta coincidere la verità storica con quella processuale”.