Una buona Gelbison ottiene la prima vittoria casalinga allo stadio Guariglia contro il Martina Calcio, che arrivava da un record di tre vittorie su tre partite. È ancora il capitano Croce ad essere decisivo con un’incornata delle sue che non lascia scampo a Figliolia.
Il primo tempo
Il match inizia con un brivido per i tifosi di casa. Milan pressato è troppo lezioso nel disimpegno, calcia sui piedi dell’attaccante in pressing, rischiando il patatrac. Per sua fortuna la sfera esce di poco.
La Gelbison non si fa intimidire dal pressing degli ospiti e inizia la propria trama, appoggiandosi spesso a un ottimo Manzo. Il 4 è uno dei migliori dei suoi, metronomo preciso, abile a addormentare il gioco e ad allargare tempestivamente sulle fasce.
Il primo a provarci e Lollo al 23′. Il suo colpo viene respinto. Sono le prove del vantaggio. Alla mezz’ora Casiello sgroppa sull’ala e mette in mezzo col mancino. Stupendo terzo tempo di Croce che incorna e mette in buca d’angolo: 1 a 0 per la Gelbison.
Al minuto 39′ reazione del Martina che beneficia di una punizione dal limite. Tuttavia, Perez non capitalizza, colpendo la barriera. Non ci sono altre chiare occasioni. Di Pasquale, ben servito da Tazza, è troppo a concludere in porta.
Secondo tempo
Il Martina si presenta in campo con la voglia di chi vuole spaccare il mondo. Le idee, però, sono confuse. Sono copiosi i “campanili” alzati nel pomeriggio agropolese.
Il 442 di Monticciolo stringe le maglie, riducendo ogni spazio di manovra. Al 5′ la Gelbison ribalta il fronte. Tazza cerca Croce: il capitano si allunga ma non ci arriva. Al minuto 24′ occasionissima Martina.
Palermo viene ben imbeccato dai compagni, prova il lob su Milan: palla deviata in corner. Al secondo Croce mette in rete. Tutto annullato per offside. Passa pochissimo, ancora occasione per Croce in evidente posizione di fuorigioco calcia e prende il secondo giallo.
L’ultimo brivido sulla schiena dei tifosi di casa, ancora con Palermo che nom centra lo specchio. Non c’è più tempo e l’arbitro manda tutti sotto la doccia.