Troppo poco ciò che mette in campo la Salernitana, troppo poco per le qualità che hanno Ochoa e il terzetto difensivo (i peggiori della serata). Ma soprattutto troppo poco per questi tifosi straordinari che hanno arroventato l’Arechi con cori instancabili, nonostante una prestazione più che deludente. Il risultato, forse, è persino stretto per i Granata piemontesi (si pensi all’occasione cestinata da Radonjic a porta sguarnita)
La prima frazione di gioco
Salernitana che scende in campo senza novità di formazione. Rispetto alle nostre previsioni viene inserito Botheim in avanti e arretrato Carbral in posizione da trequartista. I padroni di casa perdono mano a mano metri di campo, non riuscendo a essere fluidi in costruzione. Si sente l’assenza di un attaccante di peso. Parimenti il Torino non brilla per qualità nelle prime fasi della partita, lo aiuta a venire fuori Zapata, che al tredicesimo mette in mezzo un pallone velenosissimo. Lovato è attento e mette in angolo. È proprio questo corner a essere letale. Sul batti e ribatti la palla arriva a Buongiorno che la appoggia in rete, indisturbato. Difensori tutt’altro che irreprensibili.
Il Torino prende fiducia e viene fuori, appoggiandosi in uscita a Tameze. Al minuto 40′, dopo un’azione confusa la palla giunge a Radonjic che dal limite rientra e mette in buca d’angolo: 0-2. Nonostante ciò, la Salernitana non si dà per vinta e sfrutta una disattenzione degli ospiti. Contropiede da manuale. Palla a Candreva che entra in area sul vertice destro, finta e palla dietro per l’accorrente Cabral che calcia a botta sicura. Ne viene fuori un bolide che si stampa sul palo. Milinkovic può solo ringraziare la sorte, che si accanisce sulla Salernitana. Non c’è più tempo e si va a riposo sullo 0-2.
La ripresa
Triplo cambio per Sousa che inserisce Martegani, Tchaouna e Ikwemesi per Bohinen, Ghyomberg e Botheim. Salernitana a trazione anteriore. E’ spietato, però, il Torino che ribalta il fronte repentinamente. Palla che arriva a Radonjic che batte con il piatto all’altezza del dischetto di rigore. La sua ciabattata giunge debole dalle parti di Ochoa che non è irreprensibile e fa passare lo 0-3.
I padroni di casa vanno alla ricerca disperata del goal della bandiera, lo fanno con i trequartisti che cercano di allargare con pazienza le strette maglie della formazione di Juric. Il 3 a 1 viene sfiorato da un colpo di testa di Fazio, che inzucca in area, ma trova un reattivo Milinkovic a dire di no. Al termine di ben sei minuti di recupero il signor Giua di Olbia manda tutti sotto la doccia.
Una Salernitana distratta e “spuntata”
Troppe distrazioni in fase difensiva. Infatti, si può affermare, senza timore di essere smentiti, che almeno due dei tre goal incassati dalla Salernitana questa sera siano derivati da errori grossolani. Per fortuna degli uomini di casa i Piemontesi non sono stati cecchini irreprensibili. Ciò ha evitato un passivo ancor più pesante. Inspiegabile la scelta di Sousa di insistere su Botheim, che in posizione da centravanti ha sempre deluso in questa stagione. Quindi, si aspetta il ritorno di Dia, che dovrà assumere le sembianze di salvatore della patria, molto più di un semplice figliol prodigo. In alternativa Sousa dovrà inserire Ikwemesi, che qualcosa di buono ha fatto vedere, pur essendo entrato in un momento a dir poco complesso.