Sul caso della morte prematura di una ragazza che faceva parte dello staff della festa a S. Gregorio Magno, il segretario provinciale Luigi Cerruti di Noi Moderati Salerno è molto duro con chi ha deciso di continuare i festeggiamenti. “A volte le parole, anche le più sentite , quelle del cordoglio rimangono soltanto parole. Non si può festeggiare!! anzi la festa non avrebbe motivo di continuare difronte ad una tragedia che bisogna avere il coraggio di analizzare. La politica, mi chiedo, cosa fa? Si interroga Cerruti , “Semplicemente le condoglianze ad una famiglia che non sarà mai piu’ quella di prima. Le voci si sono susseguite veloci e confuse ma chi ricopre ruoli politici ha l’ obbligo di capire questo momento nefasto e fare i conti con una realta’ che è nemica della vita.”
Il silenzio avrebbe fatto più rumore di tanti palloncini
I fatti dicono che la prima ambulanza adeguata, per questi tipi d’ interventi, deve partire da Eboli, i tempi di percorrenza per raggiungere S.Gregorio Magno sono biblici, è possibile sapere se intanto il personale medico o paramedico oltre ad applicare il protocollo di primo soccorso fosse munito di un defibrillatore? Si possono chiarire questi fatti o è troppo chiedere? Alcune situazioni simili si sono risolte proprio per questi due elementi fondamentali e cioe’ per la tempestivita’ dei soccorsi e la presenza di un defibrillatore tra il personale paramedico eventualmente attivato nella manifestazione. Il medico legale ha liberato la salma asserendo senza alcun dubbio che la causa del decesso è stato un arresto cardiaco.
Pur rispettando un religioso silenzio per il dolore io pongo questi interrogativi in quanto il ruolo politico me lo impone e quindi non posso tacere. Dionisio per quel che mi riguarda poteva aspettare, ed i festeggiamenti in suo onore pure, il rimando come una pausa di riflessione poteva significare molto di più dei palloncini bianchi appesi agli usci delle taverne e la dedica dell’ evento per questa che è una sconfitta della politica giusta che dà e non toglie la vita, o meglio se nostro Signore aveva già deciso di prendersi questo giglio è d’ uopo interrogarsi se di più non si sarebbe potuto fare per continuare a farlo rifiorire in terra e non in Paradiso questo fiore – conclude Cerruti.
Un episodio che deve far riflettere
È un brutto episodio che deve rimanere ben impresso nella mente di chi si cimenta e di chi continuerà nell’ interessamento di questo stupendo territorio diretto sempre più verso le tenebre con questa gestione approssimativa dei servizi primari, a partire da quelli riguardanti la salvaguardia della salute pubblica.