Primi giorni di attivazione e primi disagi presso il porto turistico per il parcheggio a pagamento accessibile attraverso un sistema automatizzato, simile a quello installato presso l’ex campo sportivo Gino Landolfi. Come in quest’ultimo caso, in attesa di un definitivo rodaggio, si sono registrati alcuni problemi dovuti soprattutto all’alta affluenza di auto dirette nell’area portuale. Lo stop per ritirare il ticket e attendere l’apertura della sbarra, infatti, ha determinato code che hanno infastidito gli automobilisti, ma anche turisti e diportisti. Un operatore è stato chiamato a prestare assistenza per i problemi riscontrati all’ingresso o all’uscita.
Disagi e rabbia degli automobilisti
«Sarebbe stato opportuno attivare questi nuovi parcheggi da settembre in modo da testarli in un periodo con minor affluenza, non in pieno agosto», dice un cittadino di Agropoli. I più ottimisti, però, sono certi che, come nel caso del parcheggio Landolfi, terminata una prima fase di inevitabili disagi per la messa a punto del sistema, la situazione migliorerà e il servizio darà più ordine alla sosta al porto.
L’appello dei pontilisti
Ma chi vive quotidianamente la zona chiede all’amministrazione comunale e all’assessore al ramo maggiore attenzione e soprattutto chiarezza, in particolare sulle concessioni demaniali.
«In un momento clou dell’estate abbiamo difficoltà ad interfacciarci con qualcuno dell’Ente pubblico, tra ferie e malattia del personale», dice un pontilista.
Ma c’è pure un’altra questione che preoccupa. Alla luce della direttiva Bolkestein bisognerà provvedere alla messa a libera gara dell’affidamento delle concessioni demaniali. Come si comporterà il Comune di Agropoli?
«Finora non abbiamo avuto alcuna risposta chiara sulla soluzione che il Comune adotterà per l’assegnazione, chiediamo con forza chiarezza come stiamo già facendo da tempo ma senza avere riscontri», fanno sapere dall’area portuale. Su quest’ultimo tema c’è particolare attenzione.
Sul caso è intervenuto anche l’ex sindaco Adamo Coppola: «Bisogna immediatamente riaprire il tavolo di concertazione da me avviato preparando un progetto sinergico che mette insieme il Comune e le forze imprenditoriali locali. Avevo proposto il contratto di rete come prima ipotesi di soluzione da sviluppare per creare collaborazione che siano in grado reggere l’urto che rischia di togliere agli agropolesi il bene più importante: l’accesso al mare».