È la provincia di Salerno – in particolare le aree interne del Cilento – quella più disertata dai medici di famiglia che in quasi 400 hanno partecipato a Napoli, nell’Aula Magna della Scuola di Medicina dell’Ateneo Federico II, alla recente maxi assegnazione dei presidi medici territoriali nelle zone sguarnite di tutte le province campane.
Dopo tre giorni di appelli, verifiche della disponibilità ai trasferimenti (interregionali e intra provinciali che hanno la precedenza) e attese del disco verde all’accettazione degli incarichi assegnati, nel salernitano risultano non assegnate ben 42 zone carenti.
42 zone carenti nel salernitano
Studi di medicina generale che rischiano di restare chiusi e che ora vanno riproposti ai giovani specializzandi che stanno seguendo il corso triennale di formazione in Medicina generale e che, con le nuove norme, possono iniziare a lavorare subito acquisendo fino a un massimo di mille pazienti da assistere appunto in zone carenti non assegnate.
Ampliamento delle competenze dei medici di guardia medica
Lo stesso numero di pazienti che, in base ad un emendamento al decreto legge Inps, approvato in via definitiva al Senato, potranno essere seguiti anche dai medici di guardia medica (notturna e festiva). Anche questa una decisione assunta per ovviare alla carenza dei camici bianchi di famiglia lungo lo Stivale.
Elenco dei Comuni disertati nella provincia di Salerno
È lungo l’elenco dei Comuni della provincia di Salerno disertati: si va dai 7 dottori che mancano in città nei vari quartieri a Nocera Inferiore, Angri (dove di medici ne mancano 2), Cava de’ Tirreni (2), Scala, passando per Conca dei Marini, Tramonti, Positano. E poi grandi ancora Eboli (2), Campagna, Oliveto Citra, Buccino Battipaglia, Bellizzi, Ogliara, Giffoni 6 Casali (2), Giffoni Valle Piana (2), Giungano, Bellosguardo, la frazione Galdo di Pollica, Vibonati, Torre Orsaia, Torraca, San Giovanni a Piro, Rofrano, Morigerati, Camerota, Buonabitacolo. Tutte aree non assegnate per mancanza di medici disposti a trasferirsi in questi luoghi.
Carenza anche in altre province campane
Non mancano defezioni anche nelle altre province sebbene meno numerose. «La mancanza di assistenza sanitaria di base e il ridimensionamento scolastico – avverte Pina Tommasielli, dirigente della Fimmg, principale sindacato della categoria – sono ulteriore causa di desertificazione dei nostri territori a cui non potremo sopperire (come accade al Nord) sovrapagando i medici che si trasferiscono. Un effetto nefasto che sarà reso irreversibile dall’autonomia differenziata. Esistono ormai anche tra di noi i “gettonisti” e addirittura i pensionati, teoricamente arruolabili grazie alle novità di legge, che se ne vanno al Nord pagati a 800 euro al giorno oppure impiegati in cliniche private convenzionate, guardie mediche e altri servizi altrettanto carenti».