Iniziata la stagione estiva e con essa i pericoli legati agli incendi boschivi. L’erba alta e secca, quest’anno in gran parte non tagliata lungo le strade del territorio, peggiora il quadro delle emergenze, mette a rischio il patrimonio boschivo del Parco. Le Comunità Montane assicurano il loro pronto intervento, ma lo fanno facendo i conti con una realtà dura: manca il personale e quello in dotazione agli enti è anziano.
Il grido d’allarme della Gelbison – Cervati
Il presidente della Comunità Montana Gelbison – Cervati è preoccupato. Se è vero che quello di intervenire è un obbligo per gli enti montani è vero anche che essi non riescono ad assolvere alle missioni come dovrebbero e vorrebbero a causa delle carenze di personale. Da anni, con insuccesso, si cerca di integrare l’organico delle comunità montane con le Guardie del Parco, realtà collaudate in altri territori. “La Gelbison- Cervati ha perso forza lavoro– afferma il presidente Laurito– pochissimi operai non possono assicurare un servizio importantissimo”.
Incendi e dissesto
La mancanza di turnover, ha costretto il presidente della comunità montana a rivolgersi ad agenzie interinali per assicurare poche unità, per qualche giornata, per periodi limitati e ad integrazione dell’organico.
“Sicuramente anche quest’anno non appena la Regione Campania emanerà il decreto di massima pericolosità, la Gelbison – Cervati farà la sua parte, ma lo farà in una condizione di estrema difficoltà”. Una difficoltà determinata anche dal fatto che molti operai, a causa dell’anzianità di servizio non sono nelle condizioni fisiche idonee ad intervenire in contesti di massima urgenza e pericolosità. Fondamentale è la prevenzione dei rischi, anche questa messa a dura prova: “ Sorvegliare la montagna conclude Laurito- significa prevenire incendi e dissesto”.