L’arrivo della Aita Mari con 171 migranti nel porto di Salerno ha segnato la giornata di ieri. I migranti, stremati ma felici di aver raggiunto terraferma, hanno incontrato lo sguardo dei bambini e delle famiglie. Tuttavia, c’era anche preoccupazione e confusione tra coloro che erano costretti a separarsi, anche se solo temporaneamente.
Le operazioni di sbarco
Le operazioni di sbarco hanno avuto luogo presso il molo 3 gennaio del porto commerciale di Salerno. Nonostante la piccola dimensione della nave, rispetto alla imponente nave da crociera che si trovava accanto, le manovre di sbarco sono state effettuate con attenzione per garantire la sicurezza di tutti i migranti.
L’organizzazione dell’arrivo dei migranti è stata gestita da diverse figure chiave, tra cui il prefetto Francesco Russo, il questore Giancarlo Conticchio, l’assessore alle politiche sociali Paola De Roberto e l’arcivescovo monsignor Andrea Bellandi. Ognuno di loro ha svolto un ruolo di primo piano nell’accoglienza e nell’assistenza dei migranti.
Le operazioni di sbarco sono iniziate con i controlli sanitari a bordo, seguiti dallo sbarco delle persone in condizioni di salute critica. Fortunatamente, nessun migrante è risultato positivo al COVID-19 e non sono state rilevate situazioni particolarmente gravi. Solo due persone sono state trasportate al Ruggi, tra cui una donna con una ferita al piede.
I migranti
I bambini e le loro madri sono stati i primi a ricevere assistenza dalla Caritas diocesana, che ha fornito tè freddo e merendine. I migranti non accompagnati hanno ricevuto supporto dai mediatori culturali presenti, che hanno cercato di intrattenere i più piccoli con giochi improvvisati e biscotti.
Successivamente, i migranti sono stati trasferiti in autobus verso il luogo di destinazione, dove sono stati effettuati il riconoscimento e il foto segnalamento. Durante il processo, si sono verificati alcuni rallentamenti a causa di un problema con il sistema di identificazione. Tuttavia, è stato garantito loro il pranzo, con la distribuzione di riso e panini.
I migranti provenienti da diverse regioni, tra cui la Costa d’Avorio, il Mali, il Gambia, il Benin, il Senegal, il Camerun, la Guinea e il Burkina Faso, verranno accolti nei centri d’accoglienza di vari comuni della provincia, tra cui Bracigliano, Battipaglia, Corleto Monforte e Padula.
Il prefetto Russo ha evidenziato che l’arrivo dei migranti rappresenta un’impegno collettivo da parte di diverse istituzioni, tra cui Caritas, protezione civile regionale, Asl, Croce Rossa e Bianca, forze di polizia, vigili del fuoco, guardia costiera e operatori del porto. Si sono create sinergie per garantire un’accoglienza dignitosa e idonea, non solo dal punto di vista sanitario ma anche umanitario.
L’arcivescovo
L’arcivescovo Bellandi ha sottolineato l’importanza di accogliere e rendere meno traumatico il momento dello sbarco, seguendo le parole del Papa. Ha esortato a fare ogni sforzo per offrire ai migranti un futuro di sviluppo, crescita e felicità, in particolare per i bambini.
Non sono state segnalate presenze di scafisti durante questo arrivo, ma la Questura continuerà i controlli nei prossimi giorni per garantire la sicurezza e la legalità.