C’è il via libera ai lavori in via Carmine Rossi, la strada che dal centro cittadino permette di raggiungere il centro storico e il castello angioino – aragonese. Il Tar, infatti, si è pronunciato in merito al diniego della Soprintendenza accogliendo almeno parzialmente il ricorso presentato dal comune di Agropoli. L’ultima parola spetterà ora al Consiglio di Stato.
Il progetto
Il progetto avviato negli anni scorsi prevede la realizzazione di un nuovo muro in cemento armato in sostituzione dell’esistente ed un sovrastante marciapiede a sbalzo con l’apposizione di lampioni, ha suscitato dibattito tra le due parti coinvolte. Inizialmente, nel 2008, la Soprintendenza aveva espresso parere favorevole al progetto. Tuttavia, nel 2022, la stessa Soprintendenza ha emesso un parere contrario, che è stato impugnato dal Comune dinanzi al TAR.
La posizione della Soprintendenza
Motivo del diniego è lo stravolgimento nell’assetto e negli elementi caratterizzanti viale Carmine Rossi che l’opera determinerebbe, oltre a provocare alterazioni morfologiche e modifiche strutturali nel versante collinare. Insomma le soluzioni progettuali proposte sarebbero risultate incoerenti con il sito di elevata visibilità e irrispettose del patrimonio storico e la gestione della zona storica di Agropoli.
La decisione del Tar
Il TAR, nel valutare il ricorso presentato dal Comune, ha dichiarato l’inammissibilità delle censure di illegittimità riguardanti gli aspetti paesaggistici. I giudici hanno precisato che l’atto consultivo impugnato conferma il parere del 31 agosto 2022, che era stato dichiarato non vincolante con sentenza passata in giudicato, ma solo per i profili paesaggistici e storico-architettonici. Tuttavia, il ricorso è stato accolto per la parte restante, in quanto il Collegio ha dichiarato l’illegittimità del parere impugnato.
Secondo i giudici, infatti, l’intervento in questione rientra nella categoria di un intervento manutentivo di una strada e non può essere qualificato come nuova edificazione. Inoltre, non sono previsti scavi a quote più basse.
La parola finale spetterà ora al Consiglio di Stato. Agropoli è beneficiaria di un finanziamento per eseguire i lavori.