Con decreto di citazione diretta a giudizio il Pm della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, Alessandro Di Vico, ha disposto la citazione del Vice Sindaco del Comune di Roccadaspide Girolamo Auricchio innanzi al Tribunale Penale di Salerno all’udienza pre-dibattimentale del 20 dicembre 2023. Dovrà rispondere di diffamazione aggravata. Secondo le accuse avrebbe offeso nel corso di un comizio elettorale la reputazione di Giuliano Antonio Cavallo, candidato al Consiglio Comunale nella lista Direzione Futura nelle ultime elezioni comunali del 2021.
I fatti
La vicenda trae origine da un comizio elettorale tenutosi il 24 settembre 2021 in località Doglie di Roccadaspide, quando Girolamo Auricchio nel suo intervento tenuto per la lista “Insieme Per Roccadaspide”, trasmesso anche in diretta streaming sul profilo Facebook della Lista stessa, nel replicare alle critiche sollevate la sera precedente nei confronti della Amministrazione Comunale da Cavallo, avrebbe pronunciato frasi offensive nei confronti del professionista.
Ciò alla presenza delle numerosissime persone che assistevano il comizio, appellandolo più volte “asinello” e tacciandolo di essersi rivolto a lui stesso, od a terze persone da cui avrebbe appreso i fatti narrati, per ottenere una raccomandazione finalizzata a consentirgli di superare l’esame di diritto penale, visto che era reduce da precedenti bocciature, che avevano così bloccato il percorso universitario dell’allora studente, oggi stimato Avvocato.
A seguito della querela e dopo lo svolgimento delle indagini durate quasi due anni, è giunta la citazione diretta in giudizio del Vice Sindaco del Comune di Roccadaspide.
Il commento
Cavallo esprime soddisfazione per il provvedimento del Sostituto Procuratore che «ha ritenuto fondata la notizia di reato così come prospettata nella propria querela, preannunciando che si costituirà parte civile all’udienza fissata per il 20 dicembre 2023, avendo già all’uopo conferito mandato all’Avv. Antonio Miano del Foro di Salerno, che ha seguito la vicenda nella preparazione della querela e nella raccolta del materiale probatorio da sottoporre all’organo giudicante».
Il querelante ha anche manifestato «enorme tristezza dovendo constatare personalmente che, in alcuni contesti, la politica sia ormai diventata un fatto di “sopraffazione e diffamazione personale” anziché essere il luogo naturale del confronto dialettico tra diverse visioni e proposte di sviluppo economico, sociale e culturale».