Era il 14 maggio del 2018 quando Giuseppe De Maggio, 56 anni di Messina, e Rossella Gimigliano, 53 anni di Catanzaro, stavano volando a bordo del loro aereo modello anfibio Savanah da Castiglione Del Lago, dove avevano partecipato ad un raduno, per raggiungere la Sicilia.
Il volo
Il loro piano di volo prevedeva una sosta a Nicotera per il rifornimento ma l’ultraleggero non arrivò mai in Calabria. L’ultimo segnale del loro aereo era stato ricevuto mentre sorvolavano Capri, ma da lì in poi il silenzio più totale.
Le autorità avviarono subito le ricerche dell’ultraleggero e dei suoi passeggeri, concentrandosi inizialmente sul Monte Stella e successivamente sulla costa tra Sapri e Ispani. Poi, a largo di Punta Licosa, i soccorritori furono in grado di recuperare alcuni rottami dell’aereo. Tuttavia, non fu possibile trovare alcuna traccia di Giuseppe e Rossella.
Le ricerche
Le attività di ricerca sono state complesse a causa della profondità del tratto di mare in cui sono stati trovati i rottami dell’ultraleggero, che si aggira intorno ai 50 metri. Ciò ha reso difficile anche il recupero dei resti dell’aereo, che sono stati ritrovati solo un anno dopo l’incidente, a poca distanza dalla zona in cui furono recuperati i primi rottami.
Nel corso degli ultimi cinque anni, le ricerche sono continuate per trovare i corpi di Giuseppe e Rossella e ricostruire i dettagli dell’incidente. Una società con sede a Pozzuoli si è occupata di eseguire le operazioni di “survey” dei fondali nelle acque di Acciaroli, ma gli esiti delle ricerche non sono stati resi noti al momento.
Questa triste pagina di storia continua ad essere una ferita aperta per le famiglie delle vittime e per la comunità del Cilento. Il quinto anniversario della scomparsa dell’ultraleggero è un momento di ricordo per tutti coloro che sono stati coinvolti nella vicenda e di riflessione sull’importanza della sicurezza dei voli aerei.