Castelnuovo Cilento, il borgo che domina la vallata dell’Alento

La Storia di Casteluovo Cilento.

Castelnuovo Cilento sorge su un colle tra il Fiumicello, a nord, ed il torrente Badolato, affluente del fiume Palistro, che confluisce a sua volta nell’Alento, a sud. Il toponimo deriverebbe dal medioevale Castellum novum, documentato anche come Castrum novum, in riferimento a un borgo più antico già esistente sul colle o di un altro sito nella pianura ove imperversava la malaria, più che con il borgo di Novi (Velia).
Il primo documento pervenutoci sul centro risale al 1271, al tempo cioè in cui Carlo I d’Angiò concesse a Guido d’Alemagna il “castrum novum”, insieme ad altri feudi tra cui Trentinara.

Castelnuovo Cilento, il castello
Cosa Visitare a Castelnuovo Cilento.

II Castello è costituito da torri squadrate che si collegano con cammini di ronda e merli alla precedente torre angioina; vi si accede da un ampio slargo, da cui si gode il panorama suggestivo della pianura dell’Alento, ma anche dal portale che si apre sulla piazzetta antistante la chiesa madre, all’estremità opposta del borgo medioevale. Esso contiene, oltre a numerosi locali, anche la cappella privata dei marchesi Talamo Atenolfi con lapidi recanti i nomi di membri della famiglia.
Di antica fondazione la Parrocchiale di Santa Maria Maddalena, ad unica navata, contiene le statue di Santa Lucia, dell’Addolorata, dell’Immacolata (vicino all’omonimo altare in stile barocco), di San Giuseppe col Bambino e dell’Assunta, oltre a un busto di San Cataldo. In una nicchia rimane l’acquasantiera (o fonte battesimale) con chiusura conica in legno.
Nei pressi della Parrocchiale è il Palazzo con stemma dei De Marino, appartenente alla famiglia Scelza.
La Parrocchiale di Santa Chiara, con l’annesso Convento dei Padri Minori Osservanti, è stata costruita dal marchese Talamo Atenolfi alla fine dell’Ottocento presso la sua tenuta a Vallo Scalo. All’ingresso del paese si trova la piccola Chiesa di Sant’Antonio Abate.