Il Cilento è una terra ricca di tradizioni, molte delle quali resistono al passare del tempo. Tra queste, c’è una festa popolare che si svolge il 1° maggio: “A Cuccìa di Casaletto Spartano“. Si tratta di una celebrazione singolare, di antica origine e dalle radici profonde, che ha caratterizzato questa giornata per molti anni.
La festa
Durante la festa, gruppi di giovani bussavano di casa in casa, chiedendo legumi ai residenti del paese. Questi venivano poi consegnati alle donne del luogo, che li mettevano a cuocere in grosse pentole posizionate in vari angoli delle strade. Alla sera, tutti i legumi raccolti venivano versati in un grande pentolone situato nella piazza principale del paese, dove venivano conditi con olio e sale e distribuiti ai partecipanti. Questi ultimi consumavano la deliziosa zuppa intorno al fuoco che restava acceso per quasi tutta la notte.
La tradizione di “A Cuccìa di Casaletto Spartano” è legata ai riti della fertilità. Il seme, infatti, rappresenta simbolicamente la rigenerazione, la vita che muore e ritorna a nascere sotto una nuova forma.
Nel borgo cilentano, la festa popolare è stata riproposta grazie ad una serie di iniziative che rievocano il passato. Tra queste, il Gioco del Cascavaddo: una competizione tra due squadre, composte da un numero illimitato di partecipanti, che si sfidano nel lancio del Cascavaddo, un caciocavallo di legno (in dialetto) che deve percorrere un tragitto prefissato. Vince la squadra che riesce a terminare prima il percorso.
Il Cilento terra di tradizioni
Il Cilento, quindi, è una terra ricca di storia, cultura e tradizioni. La festa di “A Cuccìa di Casaletto Spartano” è solo una delle tante celebrazioni che rendono questa regione un luogo unico e affascinante, dove il passato e il presente si fondono in un’armonia perfetta.