A pagare la folle approssimazione di maggioranza e Giunta sono i poveri cittadini campani
“Sull’impiantistica del ciclo rifiuti la Regione arranca nel buio, specialmente per i rifiuti industriali: si spendono 24 milioni l’anno per lo smaltimento dei fanghi e non si conosce lo stato di funzionamento, i progetti di ammodernamento e la capacità degli impianti esistenti di proprietà della Regione. A pagare l’approssimazione e l’incapacità della Regione sono i cittadini campani”. E’ quanto hanno denunciato Maria Muscarà e Vincenzo Viglione, consiglieri del Movimento 5 Stelle nel corso dell’audizione della Commissione Ambiente.
“Inspiegabilmente si sta procedendo con una ricognizione dello stato dell’arte in tema di impiantistica che andava fatta ben prima di mettere mano alla nuova legge sul ciclo dei rifiuti – spiegano – ricordiamo che tra Natale e Capodanno siamo stati pressati nel presentare in tempi record gli emendamenti al disegno di legge causa la recente condanna dell’Europa per la gestione dei rifiuti in Campania”.
“In tempi non sospetti chiedemmo di sospendere i lavori in Commissione sull’iter della legge – continuano – proprio per l’assenza di un quadro ricognitivo chiaro sull’impiantistica come testimoniato anche dalla imprecisata ipotesi di costruire un nuovo inceneritore”.
“Oggi abbiamo constatato in Commissione Ambiente – aggiungono – che la maggioranza si è svegliata e riconosce questa necessità bloccando di fatto i lavori della nuova legge”.
“Nel corso della riunione, infatti, la prova di quanto sosteniamo e denunciamo – sottolineano – è arrivata dai dirigenti regionali e rappresentanti delle Asi provinciali che ascoltati hanno evidenziato la mancanza di coordinamento e pianificazione della Regione Campania, la quale come testimoniato da un dirigente effettua solo ‘controllo e vigilanza’, senza entrare nel merito delle attività delle Asi”.
“Affermazioni inquietanti che fanno prefigurare una colpevole improvvisazione da parte della maggioranza e della Giunta – concludono – un caos assurdo su tutta la materia dei rifiuti che vede come uniche vittime predestinate i poveri cittadini campani costretti a mettere mano al portafoglio e pagare i guasti di una gestione folle”.