«La vicenda del Puc dovrebbe portare l’amministrazione Francese a rassegnare le dimissioni in uno scatto di orgoglio e le opposizioni a chiederle a gran voce – si legge nella nota a firma di Battipaglia Radici e Valori – La vicenda che si è consumata in meno di 120 giorni a Palazzo di Città ha davvero dell’incredibile. Una manovra che se non fosse, come noi riteniamo, studiata a tavolino, sarebbe davvero una bocciatura dell’attività amministrativa della sindaca Francese.
Oltre 160 osservazioni tra le quali una fatta dallo stesso ufficio tecnico del comune, il che ha dell’incredibile, poco meno di 20 ricorsi al TAR e in autotutela la giunta decide di annullare lo strumento e iniziare a metterci mano di nuovo».
Le criticità
Siamo al paradosso: tutto ciò non prima di aver compiuto un vero e proprio assalto alla rappresentatività del consiglio comunale sollevando i consiglieri dall’onere e onore di approvare lo strumento urbanistico che disegna la città con la modifica di 23 articoli dello statuto comunale, non prima di aver portato la città a venire fuori con le 160 e più osservazioni;
non prima di dover rimettere mano allo strumento, riaprire i 120 giorni per consentire nuovamente le osservazioni, e portare il nuovo puc all’approvazione di chi non è stato eletto dai cittadini ma nominato dalla Sindaca stessa, qualcuno dei quali non vive nemmeno a Battipaglia: nel frattempo però, solo per chiarirlo alla città, non varranno le norme di salvaguardia che hanno “protetto” il territorio dall’uso indiscriminato del cemento o da eventuali speculazioni edilizie».
«Battipaglia Radici e Valori» non abbassa la guardia e rincara la dose:
«A noi tutto questo sembra un discorso già scritto: resteremo alla finestra come fatto finora, ascolteremo con attenzione le parole dell’amministrazione nella conferenza stampa in programma per sabato ma siamo altresì convinti che rassegnare le dimissioni e liberare il comune sarebbe un gesto di grossa responsabilità da parte di una amministrazione fallimentare sotto ogni aspetto».