Marcello Feola ha iniziato ufficialmente questa mattina il suo incarico di commissario del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Prende il posto di Tommaso Pellegrino, rimasto al vertice dell’Ente prima da presidente e poi anche lui da commissario. Feola in un incontro con la stampa ha parlato della sua mission e non ha mancato di lanciare qualche stoccata ai suoi predecessori.
Marcello Feola, la mission
L’obiettivo prioritario sarà quello di affrontare problemi atavici del territorio: «Non mi limiterò a fare il burocrate», ha precisato, sottolineando come spopolamento, dissesto idrogeologico, abbandono dei latifondi sono tematiche da affrontare e che hanno una sola causa: «l’ambientalismo becero che ha distrutto i territori».
Per Marcello Feola è necessario agire in fretta: «Oggi i nostri comuni sono gravati dal dissesto idrogeologico perché le scelte degli anno ’90 hanno portato all’abbandono delle terre». Purtroppo, ha però aggiunto Feola, «Non c’è stata nessuna politica di sostegno alle attività agricole, anche quelle familiari. I giovani sono stati costretti ad andare». Oggi restano però tante aree da valorizzare e recuperare e «tanti caseggiati che hanno valenza per il territorio. Sono una ricchezza storica».
La sburocratizzazione
Secondo Feola bisogna intervenire, non si può correre il rischio che il patrimonio rurale vada distrutto e in questo senso l’alleato giusto può essere il programma di «semplificazione burocratica che sta portando avanti Fratelli d’Italia». Un passo concreto potrebbe essere l’eliminazione del doppio regime Soprintendenza Parco.
«Nelle aree Parco bisogna prevedere una commissione con la decisione finale che spetta a questo Ente che rilascerà il nulla osta paesaggistico ambientale. Sarà così – ha assicurato – Attraverso il ministro della Cultura troveremo una sintesi: semplifichiamo e sburocratiziamo le procedure per i cittadini del Parco».
Questione viabilità
Sulle questioni viabilità e mobilità Feola è stato chiaro: «la bretella che deve collegare l’A2 con il nostro territorio». Sull’alta velocità nel Vallo di Diano il neo commissario del parco si mostra critico: «Nel rispetto del Vallo di Diano ritengo che non trarrà un grande beneficio per la sua vocazione economica dalla realizzazione dell’Alta Velocità. Le nostre attività della costa saranno invece penalizzate».
L’invito alle comunità
Marcello Feola, che ha precisato di essere stato titubante nell’accettare l’incarico, ha concluso lanciando una stoccata alla classe politica precedente: «c‘è stata una spesa pubblica enorme a fronte di una stato di crescita del territorio pari a zero! Il problema è la qualità della spesa. Abbiamo disseminato inutilmente miliardi di Euro».
Infine un invito alla collaborazione: «Da solo l’Ente parco non ce la può fare. Ci vuole la partecipazione di tutti. Le persone devono avere nuovamente fiducia nel Parco perché adesso l’hanno persa. Oggi non è più l’Ente creato 29 anni fa. Dobbiamo riuscire a riparare i danni con piccoli passi»