Non ci sono correlazioni tra la sismicità e le deformazioni del suolo con le attività di sfruttamento del sottosuolo nella Val d’Agri in Basilicata al confine con il Vallo di Diano. E’ questo in sintesi l’esito del monitoraggio della sismicità connessa alle attività di produzione di idrocarburi realizzato dal Centro per il Monitoraggio delle attività di Sottosuolo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Lo studio
“Tra il 2020 e il 2022 la sismicità localizzata entro un raggio di 5 km dal pozzo di re-iniezione delle acque di strato, sito a Montemurro in provincia di Potenza, – spiega Stefania Danesi, sismologa del CMS – ha mantenuto valori di magnitudo al di sotto della soglia limite di 1.5 a partire dalla quale si passa da un livello di gestione ordinaria 0 (verde) a un livello di allerta 1 (giallo). Inoltre, le misure geodetiche di precisione fin qui condotte, così come i dati di deformazione del suolo provenienti dalle reti GPS e InSAR (reti satellitari), non hanno evidenziato deformazioni del suolo indotte dalle attività di sfruttamento del sottosuolo nella zona”.
Il centro
Il Centro per il Monitoraggio delle attività di Sottosuolo, è una struttura interna all’INGV dedicata alla raccolta, analisi, interpretazione e modellazione dei dati di monitoraggio relativi alle aree del territorio nazionale interessate da attività antropiche di sfruttamento di georisorse (quali estrazione di idrocarburi, reiniezione di acque di scarto, stoccaggio di gas naturale, geotermia, sequestrazione di anidride carbonica, estrazioni minerarie, invasi idrici).
Il periodo triennale di sperimentazione per il monitoraggio della sismicità, delle deformazioni del suolo e delle pressioni di poro nell’ambito delle attività di produzione di idrocarburi in Val d’Agri che si è appena concluso era stato richiesto nel 2017 dal Ministero per lo Sviluppo Economico (MiSE) all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Dai dati e dalle elaborazioni acquisite in questo periodo di osservazione, i ricercatori dell’INGV possono affermare che la sismicità localizzata nell’area di studio della Val d’Agri ha mantenuto le stesse caratteristiche coerenti degli anni precedenti. Inoltre, per le deformazioni del suolo, le misure geodetiche di alta precisione condotte confermano che il campo locale di velocità è generalmente coerente con il campo regionale, rappresentando innanzitutto la distensione tettonica appenninica in atto.