Il 25 dicembre ed il 6 gennaio sono delle date molto attese e legate a due mitiche figure: Babbo Natale e la Befana. In occasione di entrambe le ricorrenze, il comportamento obbedente dei bambini è premiato con dei doni. La simbologia del dono, inteso come scambio senza costrizioni, ha un ruolo fondamentale nella società poiché permette di realizzare un rapporto di scambio e reciprocità ed è un gesto apprezzato da grandi e piccoli.
La figura di Babbo Natale
Babbo Natale è associato alla data del 25 dicembre, giorno in cui per i cristiani si celebra la nascita di Gesù. Molte culture hanno accolto tale figura pagana ed iconograficamente è rappresentato come un uomo anziano dalla lunga barba bianca, vestito con una tuta di colore rosso ed inserti di pelliccia, una cintura lungo i fianchi e gli occhiali poggiati sul naso, viaggia a bordo di una magica slitta trainata da 9 renne. I loro nomi: Cometa, Ballerina, Fulmine, Donnola, Freccia, Saltarello, Donato, Cupido e Rudolf. Quest’ultima si aggiunse più tardi ma divenne la più famosa e molto spesso rappresentata.
Babbo Natale e San Nicola
Dietro alla figura di Babbo Natale, probabilmente, si nasconde San Nicola, vescovo di Myra (oggi Turchia) vissuto nel IV secolo, noto come il protettore dei bambini e degli adolescenti.
Secondo la tradizione San Nicola si distinse per diversi miracoli e salvò tre ragazze dalla prostituzione. Un altro collegamento con il mondo cristiano potrebbe essere l’analogia fra l’azione di Babbo Natale e quella dei tre Magi i quali portarono i doni a Gesù per onorare la sua nascita. Il merito per la celere diffusione dell’immagine di Babbo Natale è anche dell’illustratore Haddon Hubbard Sundblom, che creò la rappresentazione dell’anziano paffuto per la pubblicità del noto brand “Coca Cola”.
La Befana
Il 6 gennaio, invece, ricorre la festa della Epifania (dal greco ἐπιφαίνω mostrarsi ) che nella ideologia cristiana revoca la prima volta in cui Gesù venne mostrato al pubblico e visitato dai Magi. A questa stessa data si lega una figura d’origine pagana: la Befana, rappresentata come una signora anziana con vesti povere e dimesse che vola a bordo di una scopa e dona ai bambini calze ricolme di dolci o li ammonisce con cenere e carbone.
Alcuni la identificano come la moglie dell’orco, altri come una fata o una strega benevola.
La befana nella poesia
Giovanni Pascoli, illustre poeta italiano, le dedica i versi di un componimento: “La Befana”:
Viene viene la Befana vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda neve, gelo e tramontana. (…)
E s’accosta piano piano alla villa, al casolare, a guardare, ad ascoltare or più presso, or più lontano.
Piano, piano, piano, piano. (…)
Se con Babbo Natale si aprono le feste, con la Befana queste si concludono, insieme cooperano per ricreare un’atmosfera magica ed intrecciano le tradizioni cristiane a quelle pagane. Ludovica Monzo