Le vie del centro cittadino di Agropoli si animano in vista del Natale con luci e decorazioni. In via Amendola c’è la casa dello Schiaccianoci, uno dei simboli iconici delle festività natalizie. Ma cosa rappresenta in realtà questa figura? Se non lo sapete ve lo spieghiamo noi.
Le origini dello Schiaccianoci
Il soldatino che schiaccia le noci con la bocca nasce in Germania. L’idea di costruire il pupazzo di legno era una sorta di protesta contro le tasse che venivano imposte alla popolazione dai militari tedeschi. Gli insorti misero in moto questa protesta creativa che funzionò, consentendo loro di pagare meno tasse.
Da allora, l’usanza del soldatino rosso di legno da tenere in casa durante le festività natalizie è diventata tradizione.
L’opera teatrale
Tuttavia, a diffondere la tradizione dello schiaccianoci a Natale è stata un’opera teatrale, nello specifico un balletto pensato dal compositore russo Tchaikovsky e poi riproposto dal francese Dumas.
Il balletto trae spunto da questa vicenda e propone diversi temi e sentimenti: il bene e il male, l’adolescenza, l’amore e la bellezza.
La storia racconta di un bambino a cui viene regalato uno schiaccianoci per Natale, ma il piccolo non comprendendo l’importanza del regalo, lo relega in un angolo di casa. Durante la notte di Natale tutti i giochi prendono vita e vengono attaccati dal Re dei topi. Grazie all’aiuto del soldatino i giocattoli riescono a salvare la casa.
La tradizione ha mutato lo schiaccianoci da simbolo di protesta (per i tedeschi) a simbolo che rievoca tematiche immortali come l’amore, la bellezza, i sogni, i doni del Natale, la gentilezza, e l’importanza di conservare, anche quando si cresce, il bambino che c’è in ognuno di noi e il valore della diversità come ricchezza.
Questo è il motivo per cui le vetrine dei negozi durante le festività natalizie vengono addobbate proprio con i soldatino di Natale. Denise Russo