Tutti, o quasi, al Natale associamo la figura di Babbo Natale, decorazioni, luminarie e addobbi di ogni genere, ma quando pensiamo al periodo natalizio, subito, la nostra mente, ci riporta indietro nel tempo…alle antiche tradizioni come suonare la zampogna.
La zampogna e gli zampognari e il Cilento
Nel Cilento, e in particolare in alcuni piccoli borghi come Monteforte, Trentinara, Novi Velia, Castelnuovo Cilento e molti altri, viene suonata ancora oggi. Come anche nel Vallo Di Diano, a Caggiano, Monte San Giacomo, Colliano.
L’attesa del Natale in tutta la Campania e nel Cilento, ha il suono della zampogna. Sono le note che provengono da questo strumento a scandire l’inizio del periodo natalizio.
Ma vediamo cos’è e le origini della zampogna
Si tratta di uno strumento formato da canne che si innestano in un sacco di pelle che svolge la funzione di camera d’aria.
Il sacco è realizzato in pelle di capra o pecora e da una o più canne nelle quali soffia lo zampognaro.
Le sue origini sono molto antiche. La prima zampogna della quale abbiamo notizia risale al I secolo d. C.: Svetonio, storico latino, racconta che Nerone aveva pubblicamente promesso che avrebbe suonato “l’utricularius”, in caso di vittoria.
Quest’ultimo indica un otre di cuoio e potrebbe essere proprio la zampogna.
Anche Dione Crisostomo, greco e contemporaneo di Svetonio, attesta che Nerone “sapeva come suonare la canna e come comprimere col braccio il sacco“.
Questo strumento poteva essere stato importato dall’Asia. In età medievale e moderna si assiste ad un ulteriore sviluppo della zampogna.Secondi alcuni invece, il termine “zampogna” deriva da latino symphōnĭa e dal greco συμϕωνία (sumfonia) che significa “sinfonia di suoni, concerto”.
La zampogna da innumerevoli anni accompagna con la sua dolce melodia i canti del Natale ma anche pastorali e tarantelle.
Spesso è adornata con nastri colorati, soprattutto rossi, con funzione apotropaica.
La zampogna e le origini legate al Regno di Napoli
La tradizione degli zampognari vede la luce a metà del Settecento nel Regno di Napoli , come accompagnamento musicale alle preghiere di Sant’Alfonso Maria de Liguori.
Attraverso queste composizioni, l’avvocato-prelato trasmetteva ai bambini e alle persone disagiate i fondamenti del cristianesimo.
A lui si deve la composizione del canto natalizio “Tu scendi dalle stelle” divenuta melodia per eccellenza nel repertorio degli zampognari.
L’esibizione di questi pastori-musicisti si è così radicata nella tradizione natalizia partenopea tanto da arrivare ad occupare un ruolo fisso e fondamentale tra le statuine del presepe.
Si racconta che il primo a collocare le statuette degli zampognari su un presepe sia stato San Francesco d’Assisi.
Simbolo di umiltà e genuinità, tradizione e legame forte con le radici, gli zampognari riportano a quel sentimento intimo e puro per un Natale vissuto all’insegna della semplicità, accompagnato da una melodia che scalda gli animi e il cuore.
Un’antica tradizione da custodire e da tramandare alle future generazioni, affinché questa tradizione non abbia mai fine.