La solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria è celebrata in tutta la cristianità. È una celebrazione così importante da essere onorata con un giorno festivo.
In questa festa viene celebrata la verità di fede relativa al singolarissimo privilegio con cui Dio ha preservato la Vergine Maria dal peccato originale. La santità ha circondato Maria sin dall’origine della sua vita.
Così si legge nel Prefazio della Messa per la Solennità dell’Immacolata Concezione:
“Tu hai preservato la beata Vergine Maria da ogni macchia di peccato originale per fare di lei, colmata di grazia, la degna Madre del tuo Figlio”.
La storia
La fede cristiana, fin dagli inizi, ha creduto che Maria sia stata circondata dall’amore santificante di Dio.
Negli scritti cristiani dei primi secoli sono presenti diverse affermazioni che fanno riferimento alla santità assoluta di Maria fin dagli inizi della sua esistenza ed esaltano la sua bellezza spirituale.
Così i Padri della Chiesa affermano che Maria è la nuova Eva che rimedia alle conseguenze negative causate dal peccato originale.
San Gregorio di Nissa per escludere ombre peccaminose su Maria la definisce “Immacolata” (amiantos: non contaminata). Altri Padri sottolineano la necessità e la convenienza che Maria fosse predisposta per il suo eccelso compito di Madre di Dio.
Il cammino verso la proclamazione del dogma dell’Immacolata è lungo e irto di difficoltà a causa della contrapposizione delle posizioni di “macolatisti”, che attribuiscono a tutte le creature, e quindi anche a Maria,la macchia del peccato originale, ed “immacolatisti” che affermano l’esenzione di Maria dal peccato originale per poter essere la Madre di Cristo Salvatore e tra questi ultimi si distingue il francescano Giovanni Duns Scotoche nel 1307 tiene una storica disputa all’Università di Parigi.
Nel corso del XVIII secolo l’entusiasmo dei fedeli e degli studiosi cresce unitamente alle suppliche rivolte ai Pontefici per la definizione dogmatica. Pio IX appena sale al soglio pontificio interpella tutti i vescovi della terra sull’opportunità del pronunciamento dogmatico. Le risposte favorevoli ed il parere positivo della Commissione Biblica inducono papa Pio IX a procedere alla solenne definizione dogmatica, proclamata l’8 dicembre 1854.
“Dichiariamo, pronunciamo e definiamo che la dottrina, la quale ritiene che la beatissima vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente edin vista dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, sia stata preservata immune da ogni macchia della colpa originale, è rivelata da Dio e perciò da credersi fermamente e costantemente da tutti i fedeli” (bolla Ineffabilis Deus, 8.12.1854, DS 2803).
L’Immacolata Concezione e il culto nel Cilento
Sul territorio cilentano sono diverse le chiese, le festività e le istituzioni religiose legate alla figura dell’Immacolata Concezione: ricordiamo tra le tante la Cappella omonima ad Ogliastro Cilento, la Chiesa dell’Immacolata di Scario, quella di Sapri e Piaggine. Nella chiesa di San Nicola a Casaletto Spartano, invece, è conservata una statua in legno policromo realizzata da Giuseppe Picano. Festeggiamenti anche Sanza, Piaggine, Noce di Perdifumo, Montecorice (qui la frazione Fornelli ha consacrato la confraternita, ormai centenaria, in suo onore).
La festa
Verso la fine del VII secolo o agli inizi dell’VIII secolo, in Oriente, viene introdotta la festa della “Concezione” di Maria, come risulta da uno scritto di Andrea di Creta («In conceptione sanctae ac Dei aviae Annae»).
Un’altra testimonianza relativa a tale celebrazione è ad opera di Giovanni d’Eubea.
Oggetto primitivo di questa festa è l’annuncio della miracolosa concezione di Maria fatta dall’angelo ai genitori (idea ispirata dal “Protovangelo di Giacomo”, un vangelo apocrifo). In questo contesto Maria è così definita santa ed Immacolata.
Nel IX secolo la festa diviene universale nella Chiesa greca. Ma la festa della “Concezione”, istituita dai Greci, resta per lungo tempo ignorata dei Latini.
Importata da qualche monaco, venuto dall’Oriente, questa festa compare in Inghilterra verso il 1060 circa ma non trova diffusione.
Intorno alla prima metà del XII secolo la Festa della Concezione trova nuovo slancio e compare prima in Normandia, poi si diffonde un po’ in tutta Europa.
L’oggetto di questa festa in Occidente non è molto chiaro: alcuni celebrano la santificazione di Maria nel grembo materno, altri sostengono la santità originale di Maria.
Sulla spiegazione teologica di questa festa esistono poi ancora ulteriori diversità.
La difficoltà sulla spiegazione teologica si rifà ad un’idea agostiniana, che domina nel Medioevo, secondo cui il peccato originale si trasmette con l’atto generatore per cui nessuno può esserne esentato.
Ad aprire il cammino favorevole all’Immacolata Concezione è Sant’Anselmo d’Aosta (1109) e che si sviluppa ulteriormente col suo discepolo Eadmero (1134), il quale sostiene che l’Onnipotenza Divina ha miracolosamente esentatoMaria dalla trasmissione del peccato originale ed inoltre sostiene che su questo punto la fede popolare è più forte di quella degli studiosi
San Bernardo, Pietro Lombardo, Sant’Alberto Magno, e anche San Tommaso d’Aquino, manifestano qualche difficoltà ad ammetterel’Immacolata Concezione.
La situazione muta nel XIV secolo con Giovanni Duns Scoto (1308) che si mostra favorevole alla possibilità del privilegio mariano.
Tuttavia il campo teologico, per un certo periodo, si mantiene diviso tra i sostenitori dell’Immacolata Concezione (i francescani) ed i contrari (i domenicani).
La divisione sfocia in seguito in una violenta controversia a motivo della quale le autorità ecclesiastiche impongono il silenzio; anche se continua a farsi strada un decisivo progresso della tesi immacolatista.
Nel Concilio di Basilea (17 settembre 1439) viene emesso un decreto a favore dell’Immacolata Concezione, ma a motivo dell’illegittimità in cui incorre l’assise cadono anche le decisioni in essa prese.
Papa Sisto IV (francescano) il 27 febbraio 1477 promulga la Costituzione “Cum precelsa” con la quale approva solennemente la festa dell’Immacolata Concezione.
Intanto l’indagine biblica e patristica si arricchisce di nuovi dati.
Papa Alessandro VII con la Costituzione “Sollicitudo omnium ecclesiarum” (8 dicembre 1661) determina l’oggetto preciso della festa: si tratta della preservazione dell’anima della Vergine dalla colpa originale, nel primo istante della sua creazione ed infusione nel corpo, per speciale Grazia e privilegio di Dio, in vista dei meriti di Cristo suo figlio, Redentore del genere umano.
L’effetto di questa costituzione è incalcolabile: diocesi, re, popoli, si mettono sotto la protezione dell’Immacolata. Vengono fondate numerose Congregazioni in suo onore.
I teologi raddoppiano la loro fatica per difendere e spiegare questo privilegio mariano e Sant’Alfonso Maria de’ Liguori giunge persino ad obbligarsi con un voto per la difesa del privilegio.
Papa Clemente XII il 6 dicembre 1708 estende la festa dell’Immacolata a tutta la Chiesa.
L’immagine
In tutte le chiese, cappelle, oratori è possibile trovare qualche immagine dell’Immacolata Concezione. Le raffigurazioni, per la maggior parte, sono di due tipi: alcune presentano la Vergine Maria (circondata di luce ad indicare che è avvolta dalla gloria di Dio) con sotto i piedi una falce di luna con le punte rivolte verso l’alto o verso il basso; altre presentano la Vergine Maria che schiaccia la testa al serpente.
Per entrambe le raffigurazioni vi sono significativi riferimenti biblici.
“Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle” (Ap 12,1).
La donna è “vestita di sole”, ossia circondata dalla luce di Dio; “piena di grazia”, ossia ricolma dell’amore di Dio. Ella tiene sotto i piedi la luna, simbolo della morte e della mortalità. Con il suo “sì” Maria ha reso possibile la vittoria di Gesù Cristo suo Figlio sul peccato e sulla morte ed è lei stessa libera dall’ombra della morte perché totalmente ricolma di vita.
La gran parte delle rappresentazioni dell’Immacolata presenta Maria con il serpente sotto i piedi. In questo caso il riferimento biblico è il brano di Genesi 3,15, noto anche come “Protovangelo”, ovvero il primo annuncio della salvezza. Dopo la caduta di Adamo ed Eva, il Signore Dio rivolgendosi al serpente dice: “Io porrò inimicizia tra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno” (Gen 3,15). È la stirpe della donna che schiaccia la testa al serpente; è il Figlio, è Gesù che vince sul peccato e sulla morte e tale vittoria si realizza passando attraverso il “sì” di Maria.
“Immacolata Vergine e bella
di nostra vita tu sei la Stella.
Tra le tempeste, deh, guida il cuore,
di chi t’invoca Madre d’Amore.
Siam peccatori, ma figli tuoi
Immacolata prega per noi”.