Aumenta sempre di più il numero di comuni del Cilento che hanno scelto di adottare misure per contenere i costi energetici. In alcuni casi c’è chi ha spento parzialmente la pubblica illuminazione, in altri ci sono amministrazioni che hanno modificato addirittura i turni di lavoro, come Montecorice dove si lavorerà quasi esclusivamente in orario diurno.
Caro energia: i costi a carico dei comuni
Ma è sugli impianti pubblici che si concentrano gran parte dei provvedimenti dei sindaci. Il 70% della spesa energetica totale, infatti, deriva proprio dagli impianti di pubblica illuminazione, soprattutto qualora gli enti locali sfruttino ancora le vecchie lampade ad incandescenza.
Sebbene grazie a fondi europei, nazionali e regionali molti enti locali abbiano ottenuto risorse per l’efficientamento energetico, molti lampioni sono ancora vetusti. Di qui la scelta delle amministrazioni di spegnere alcuni impianti.
Le scelte dei comuni
Va in questa direzione anche il provvedimento dell’esecutivo di Rutino, guidato dal sindaco Giuseppe Rotolo. Agli uffici toccherà il compito di verificare gli impianti per avviare azioni di verifica e rifasamento per l’accensione e lo spegnimento parziale o alternato dell’impianto per la riduzione dei consumi.
Medesimo provvedimento lo ha adottato per contrastare il caro energia il primo cittadino di Cicerale, Giorgio Ruggiero. Da parte del sindaco l’indicazione agli uffici di avviare iniziative volte a ridurre i costi dei consumi intervenendo sugli impianti di pubblica illuminazione.
A Casalbuono, invece, il sindaco Carmine Adinolfi ha scelto di posizionare un timer per lo spegnimento programmato dell’impianto alle 3 del mattino. Si punta, infine, a razionalizzare i costi in municipio e a razionalizzare i consumi di gas per il riscaldamento.
Piccole iniziative ma utili per contrastare il caro energia, cercando di non privare del tutto i cittadini dei servizi.