I brutti sogni possono essere davvero inquietanti. Ci sono periodi in cui ci svegliamo di colpo nel sonno dopo aver fatto in incubo. Eppure fare un brutto sogno ogni tanto è normale, ma se li fai di frequente allora bisogna agire. Eppure controllarli sembra impossibile. O forse no?
Cosa significa fare brutti sogni?
I brutti sogni possono avere anche un significato positivo. Gli esperti sostengono infatti che ci aiutano a elaborare le nostre paure e a superarle. Inoltre, gli incubi possono anche indicare che stiamo affrontando qualcosa di difficile nella nostra vita.
Se stiamo facendo dei progressi nella gestione delle nostre paure, allora i brutti sogni potrebbero diminuire. Se invece i brutti sogni persistono, allora è meglio consultare un esperto per capirne il significato.
Perché abbiamo gli incubi?
I sogni sono un’esperienza molto personale e variano da persona a persona. Tuttavia, ci sono alcuni elementi che appaiono spesso nei sogni. Ad esempio, è frequente sognare di volare o di cadere. I sogni di volare simboleggiano la libertà e la possibilità di superare i limiti. I sogni di cadere invece rappresentano la paura di perdere il controllo o di non farcela. Altri elementi comuni nei sogni sono gli animali, le persone che conosciamo e i luoghi che abbiamo visitato. Ogni sogno o incubo ha un suo significato recondito.
Quale terapia seguire quando si fanno brutti sogni
Gli esperti dicono che i brutti sogni sono un modo per elaborare le nostre paure e ci consiglieranno delle terapie da adottare. Si possono superare gli incubi in diversi modi: affrontando la paura nella realtà, parlando con un terapeuta o seguendo una terapia di gruppo. In alcuni casi i brutti sogni sono un segnale che qualcosa non va nella nostra vita.
La ricerca
Di recente, però, c’è stata una ricerca sui brutti sogni. Gli esperti hanno elaborato l’Imagery Rehearsal Therapy (IRT).
È stato chiesto dagli esperti ad un gruppo di persone di immaginare scenari alternativi ai loro incubi. I partecipanti all’esperimento sono stati divisi in due gruppi. Alcuni hanno eseguito questo esercizio mentre un accordo di pianoforte veniva suonato ogni 10 secondi. Un modo per farlo associare ad uno scenario positivo.
Poi ad ognuno è stata data una fascia con elettrodi per dormire in modo da misurare l’attività cerebrale nelle varie fasi del sonno. L’accordo di pianoforte veniva ripetuto ogni 10 secondi ogni volta che il paziente raggiungeva la fase REM del sonno. Si è andati avanti così per due settimane.
Risultato? Brutti sogni diminuiti, ancor di più nel gruppo in cui lo scenario positivo era stato associato al suono. Il lavoro è stato pubblicato su Current Biology e apre a nuovi scenari per il trattamento anche di altri disturbi.
Questa ricerca è stata eseguita da un team di scienziati guidati dall’Università di Ginevra.