Accusati di non aver dato esecuzione ad un’ordinanza del Tribunale di Potenza. Assolti perché il fatto non sussiste gli ex componenti del Cda del consorzio Cilento Mare. I fatti risalgono ad otto anni fa e solo nei giorni scorsi è arrivata la sentenza di primo grado.
Consorzio Cilento Mare: le accuse
A finire al centro dell’indagine Vincenzo Grasso, Giovanni Grasso e Massimo Russolillo. Quest’ultimi, tutti difesi dall’avvocato Flavio Beati, erano accusati di mancata esecuzione dell’ordinanza del Tribunale di Potenza, sezione civile, con la quale si disponeva di consegnare ai nuovi componenti del CDA l’intera documentazione e i beni materiali dell’ente consortile.
Per il magistrato del tribunale di Lagonegro non si è delineato nessun reato. Di qui l’ordinanza di assoluzione che ha portato a termine, almeno per ora, la vicenda giudiziaria iniziata da diversi anni.
I fatti
La questione risale al 2014 quando vi era in corso un passaggio di consegne tra gli imputati e il nuovo consiglio di amministrazione del Consorzio Cilento Mare. Un passaggio per nulla agevole. Grasso e Russiello, secondo la pubblica accusa, avevano eluso l’esecuzione dell’ordinanza del Tribunale di Potenza. Il giudice di Lagonegro ha stabilito, invece, che la consegna era avvenuta in presenza di un funzionario dell’Ufficio Tecnico del Comune di Sapri nel mese di ottobre del 2014.
Quest’ultimo consegnava la documentazione spontaneamente alle persone offese, concludendo così quanto disposto dal Tribunale. Pertanto, non si è palesata alcuna elusione da parte degli ex componenti del cda del Consorzio Cilento Mare. Di qui l’assoluzione.
Si chiude così un contenzioso che aveva tenuto banco nell’opinione pubblica per l’interesse sul porto di Sapri.