Riprende l’iter per il cambio di denominazione da Capaccio a Capaccio Paestum. Con soli due “no” la commissione Affari Generali ha espresso parere positivo.
CAPACCIO. Il 15 giugno del 2014 un referendum sancì la nuova denominazione del comune che affiancò a Capaccio il toponimo Paestum. In quell’occasione furono in 3390 a votare “si” al quesito referendario; soltanto 2117 invece i “no”.
Il cambio ai vertici di Palazzo Santa Lucia, da Caldoro a De Luca, però, ha bloccato per due anni l’iter per la ratifica del nuovo nome. Ora la commissione regionale Affari Generali riapre il caso, valutando positivamente gli esiti del referendum.
Non hanno espresso parere positivo soltanto gli esponenti del M5S Gennaro Saiello e Luigi Cirillo che si sono astenuti. Spetterà adesso al consiglio regionale provvedere alla ratifica del cambio di denominazione.
Sul tema è intervenuta anche la capogruppo dell’Udc Maria Ricchiuti presentando una proposta tesa a salvaguardare gli effetti del referendum e ad evitare di dover sostenere nuovamente i costi per espletarlo.