Si è spontaneamente presentato dai carabinieri, nella caserma di via Bolivar a Marina di Camerota, il ragazzo coinvolto nella lite al porto, avvenuta nella notte tra giovedì e venerdì, dove un ragazzo di 29 anni è rimasto ferito con un’arma da taglio.
Il giovane, minorenne, residente nel napoletano, è stato accompagnato dal difensore di fiducia, l’avvocato Vincenzo Speranza, e dai suoi genitori. E’ stato ascoltato dalle forze dell’ordine guidate dal maresciallo Francesco Carelli e ha ricostruito, insieme agli inquirenti, i dettagli della vicenda, offrendo una serie di riscontri testimoniali.
Giovane accoltellato a Camerota: i fatti
Secondo quanto emerso, il ragazzo avrebbe raccontato ai carabinieri di essere stato trovato a bordo di una imbarcazione, insieme ad altre persone, che immediatamente si sarebbero allontanate.
A quel punto il giovane napoletano, rimasto solo, ha riferito che sarebbe «stato minacciato e brutalmente mal menato da uno dei tre guardiani», come risulterebbe da «evidenti lesioni lasciate sul corpo, con pugni ed un tentativo di strangolamento», il tutto refertato dai sanitari.
I guardiani sarebbero stati tre e – continua la deposizione del giovane – «dopo avermi malmenato, mi hanno impedito di scendere dalla barca».
Le dichiarazioni sono al vaglio di chi indaga. I carabinieri stanno cercando di ricostruire la vicenda nei dettagli raccogliendo tutti gli elementi utili al caso.
A quel punto il giovane avrebbe telefonato al padre, che giunto sul posto, avrebbe dapprima «cercato di sedare gli animi» e poi si sarebbe «difeso da una persona che brandiva tra le mani una bottiglia».
È stato quello il momento in cui il guardiano, M.C. residente nel Comune di Centola ma in servizio presso una cooperativa di gite in barca del posto, ha ricevuto una coltellata al petto che gli ha provocato una ferita lacero contusa che è stata medicata con alcuni punti di sutura dopo il trasferito in ospedale.
Sull’ultimo episodio indaga la procura presso il Tribunale per i minori. Sulle ipotesi di lesioni e minacce a carico del giovane napoletano, invece, continua ad indagare la Procura di Vallo della Lucania e i carabinieri della stazione di Marina di Camerota.