Dopo la raccolta firme avviata a Castellabate per affrontare l’emergenza cinghiali Spinelli replica: “Avrei firmato anche io se mi avessero interpellato”.
CASTELLABATE. “Se i miei concittadini mi avessero interpellato prima avrei apposto anch’io la mia firma per la petizione”. A dichiararlo è Costabile Spinelli, sindaco di Castellabate, dopo aver ricevuto il documento, contenente le 300 firme per chiedere interventi immediati e risolvere il problema dei cinghiali. “L’ho ribadito in tutte le riunioni del Parco, all’emergenza si risponde con misure straordinarie. C’è uno studio condotto sul mio territorio che testimonia la presenza massiccia degli ungulati, circa 20 unità per km2. Farò una nota di trasmissione che accompagnerà questa petizione”.
Sul caso è intervenuto anche il neopresidente del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Tommaso Pellegrino.
“L’emergenza c’è ed è reale, ma va affrontata in modo multi modulare”, ha precisato. “Il Ministero dell’Ambiente con Ispra ha emanato delle linee guida per fronteggiare il problema, che è nazionale, dei cinghiali. Ecco – ha evidenziato – noi dobbiamo adottare queste linee e, con una nostra cabina di regia, avviare un percorso, che non è immediato e forse nemmeno risolutivo, ma efficace nel tempo. Attraverso la richiesta dei danni, indicatori di emergenza, sarà possibile capire quali siano le zone più critiche ed intervenire”.
“Inoltre – prosegue Pellegrino – occorre agire su più livelli interpellando anche gli amministratori locali e la Provincia affinché si prevengano incidenti stradali causati dall’attraversamento degli ungulati. Gli amministratori locali vivono in primis la rabbia della propria popolazione dinanzi all’impotenza di eliminare del tutto il problema, essi non vanno lasciati soli”. Solo se si affronta il problema in modo comprensoriale – conclude il Presidente del Parco – raggiungeremo l’obiettivo.