AGROPOLI. «Siamo stanchi di recuperare cani e gatti in strada, tra l’indifferenza delle istituzioni preposte al controllo del territorio». Inizia così il messaggio di un gruppo di volontari del Cilento che hanno scelto di avviare una petizione on line (clicca qui) per lanciare un appello agli amministratori locali.
La raccolta firme in pochi giorni ha riscosso grande successo, superando le 27mila firme.
Randagi in Cilento, i motivi della petizione
A spiegare le ragioni dell’iniziativa è Floriana Bonora, attivista locale. «Siamo un gruppo di volontari animalisti del Cilento, quotidianamente riceviamo decine di segnalazioni di cani detenuti a catena, randagi denutriti e ammalati.
Impossibile risolvere questa emergenza da soli – afferma – Abbiamo bisogno di essere sostenuti da autorità locali e regionali. Chiediamo che siano applicate le norme vigenti: microchippatura obbligatoria per i cani padronali, ma soprattutto controllo serrato e quotidiano del territorio».
Il ruolo delle istituzioni
I volontari sono certi che «Se le istituzioni saranno collaborative i risultati saranno tangibili in poco tempo. I Comuni potranno stanziare sempre meno risorse per i randagi e il Cilento diventerà una terra molto più civile, meta ancora più ambita e rinomata, esempio di civiltà, oltre che di bellezze naturali e culturali».
Nello specifico si chiedono il censimento dell’anagrafe canina; l’obbligo di microchippatura per i cani presenti sul territorio comunale; controlli serrati per individuare cani padronali vaganti.
«Invitiamo tutti i cittadini del Cilento a firmare la nostra petizione,verrà allegata ad una pec che invieremo a breve a sindaci del Cilento, Asl locali, regione Campania. Noi abbiamo un sogno: stop al randagismo nel Cilento», concludono gli attivisti.