Il 2019 fu un anno molto intenso per il Soccorso Alpino e Speleologico della Campania (SASC-CNSAS) e, operativamente parlando, ebbe il suo apice con l’intervento di ricerca e ritrovamento della salma di Simon Gautier, in Cilento, dopo circa 10 giorni dalla sua scomparsa. Nei mesi precedenti quell’evento era stato avviato l’iter per l’approvazione di una legge regionale che identificasse il Soccorso Alpino e Speleologico della Campania CNSAS come “servizio di pubblica utilità” anche in Campania, alla stregua di altre regioni italiane.
A novembre dello stesso anno, finalmente, viene varata all’unanimità la Legge Regionale 21/2019, grazie all’enorme impegno del firmatario principale della proposta di legge, ed in maniera trasversale, anche di tutto il Consiglio Regionale e della Giunta Regionale.
La stessa prevede, tra le altre cose, un sostegno finanziario per il triennio 2019/2021 che ha permesso al SASC-CNSAS di diventare un punto di riferimento per le Centrali Operative 118, le Forze dell’Ordine, la Protezione Civile Regionale ed altri soggetti (istituzionali e non), sia per gli interventi in ambiente impervio, sia nel contesto generale dell’emergenza e della Protezione Civile (vedasi la recente frana di San Martino Valle Caudina ed altri eventi).
La struttura è cresciuta al punto da riuscire ad assicurare la risposta operativa a 3-4 interventi al giorno, nei periodi di maggior rischio, raggiungendo quindi numeri senza precedenti nella storia di questa regione.
Purtroppo, dal dicembre 2021, per cause non meglio definite, la Regione Campania non ha previsto a bilancio alcuna somma per il SASC-CNSAS ed il servizio di ricerca e soccorso si trova al momento in forte difficoltà con alcuni automezzi già fermi (per assicurazioni non pagate) ed altri impiegati al minimo per impossibilità di rifornimento carburante. Nonostante le segnalazioni e le continue richieste agli uffici ed ai riferimenti preposti, segnalazioni sia verbali che formali, al momento non ci sono riscontri sul “se e quando” tale problematica potrà vedere la risoluzione.
“Auspichiamo quindi, nell’interesse collettivo, che il servizio di ricerca e soccorso non debba perdere ulteriormente efficienza così come già sta avvenendo per l’ormai non più sostenibile assenza di risorse finanziarie. La situazione attuale già comporta ricadute estremamente negative sul turismo escursionistico e su tutte le attività correlate all’ambiente outdoor che negli ultimi anni hanno avuto uno sviluppo esponenziale in tutta la Regione Campania. L’eventuale perdurare del problema potrebbe avere risvolti drammatici, così come già segnalato alle Prefetture ed alla Giunta Regionale della Campania”, fanno sapere dal Soccorso Alpino.