L’incidente di caccia che ha visto protagonista il 12enne di Morigerati ha riacceso i riflettori sul disastro della sanità campana. Per il giovane un calvario che poteva costargli caro. Ora sul caso sarà aperta un’inchiesta.
E’ grave il 12enne che domenica è stato colpito con un colpo d’arma da fuoco all’addome. Il giovane è ricoverato all’ospedale Santobono di Napoli ma, almeno per ora, i medici hanno deciso di non operarlo.
L’incidente, però, ha ancora una volta messo in evidenza la situazione disastrosa della sanità campana. Il 12enne, infatti, prima di poter essere ricoverato è andato incontro ad una vera e propria odissea. Tutto è iniziato intorno alle 17.
Il ragazzino è giunto all’ospedale di Sapri al calar del sole e nessun mezzo aereo era autorizzato a trasportarlo al Santobono. In Provincia, infatti, non esistono piattaforme per l’atterraggio notturno dell’eliambulanza. Il malcapitato è stato quindi prima trasferito via strada a Salerno, poi a Napoli. Un calvario durato circa cinque ore, iniziato dall’ospedale della cittadina del Golfo di Policastro: qui le sue condizioni sono apparse immediatamente critiche ma dal 118 regionale non è arrivato l’ok a far volare l’elicottero; identica la risposta dell’aeronautica militare, sollecitata dalla Prefettura, poiché manca un aeroporto militare. Inutile l’allarme a carabinieri e vigili del fuoco: i loro elicotteri non sono attrezzati per il trasporto di pazienti che necessitano di cure rianimative. E’ così iniziata la corsa in ambulanza. Prima tappa Salerno poiché le condizioni del giovane durante il viaggio risultavano in peggioramento. Una sosta al Ruggi d’Aragona presso il reparto di rianimazione per delle prime cure, poi la corsa per Napoli dove il giovane è arrivato intorno alle 22.
Il caso potrebbe finore ora al vaglio della Procura per accertare eventuali responsabilità.