AGROPOLI. Il clima di incertezza che si registra nel centro-sinistra agropolese sta potenziando la posizione di Massimo La Porta, candidato sindaco con una coalizione civica che può contare già su 4 liste. A suo favore, infatti, si sarebbero schierati gli storici esponenti del centro-destra agropolese: Emilio Malandrino, coordinatore di Forza Italia, e Mario Capo. Con loro anche un gruppo di simpatizzanti del centro-destra, pronti a scendere in campo per rovesciare definitivamente l’attuale sistema politico che governa la città da 15 anni.
Elezioni ad Agropoli: Massimo La Porta conquista consensi
Massimo La Porta, dunque, gongola, favorito dagli scenari delle ultime ore che vedono Roberto Mutalipassi candidato sindaco della coalizione del centro sinistra. Quest’ultimo, dopo aver “tradito” politicamente proprio La Porta si preparerebbe a fare lo stesso con Adamo Coppola; Mutalipassi è sponsorizzato da alcuni esponenti del Pd ma soprattutto dai socialisti che da tempo sembravano tramare contro il sindaco uscente.
Lo stesso Mutalipassi avrebbe confidato ad amici la sua disponibilità a fare il sindaco.
Se questo quadro dovesse confermarsi l’assessore al bilancio guadagnerebbe anche il gruppo facente capo ad Emidio Cianciola; quest’ultimo dopo aver dialogato col centro-sinistra e poi essersi rivolto al centro-destra, sarebbe pronto a riavvicinarsi alla maggioranza uscente, priva però di Coppola.
Il ruolo di Adamo Coppola
Cosa farebbe in questo caso il sindaco in carica? Avrebbe la certezza di poter contare su almeno due liste civiche a lui fedeli con il rischio, qualora non fosse lui il candidato, che vadano a rafforzare proprio La Porta che così arriverebbe a sei se non sette liste a proprio sostegno. Qualora Coppola decidesse di candidarsi autonomamente potrebbe trovare l’appoggio di qualcun altro: privato dell’appoggio di Alfieri, infatti, non è da escludere un patto con Liberi e Forti, con il gruppo facente capo ad Elvira Serra al momento in standby, oltre che con il già citato La Porta.
Mutalipassi, invece, avrebbe con sé Pd (probabilmente senza simbolo), Psi, e una lista civica (forse due). La divisione sembra riequilibrare il contesto politico e addirittura far perdere forza, per la prima volta dopo 15 anni, alla maggioranza uscente. Il contesto è tutto in divenire e probabilmente questa sarà la settimana decisiva per conoscere chi saranno i candidati.