SAPRI. Si è tenuto ieri pomeriggio presso la Prefettura di Salerno l’ultimo vertice prima dell’avvio delle operazioni per il disinnesco della bomba d’areo statunitense rinvenuta nelle scorse settimane in località Timpone. L’ordigno pesa 500 libbre, ovvero oltre 200 chili. Ad entrare in azione domenica 6 marzo saranno i militari del 21° reggimento Genio Guastatori che, appena un mese fa, hanno curato la bonifica dell’ordigno rinvenuto ad Auletta.
Disinnesco della bomba: il piano
L’ordigno è lo stesso; dopo il despolettamento che avverrà sul posto, sarà trasportato in una cava nel comune di Casalbuono dove verrà fatto brillare e distrutto.
Le operazioni imporranno l’evacuazione di circa 580 persone. Stop anche alla linea ferroviaria e alla statale per Lagonegro. Sospesa l’erogazione di acqua, gas ed energia elettrica.
«I Guastatori – ha sottolineato il Prefetto Francesco Russo – hanno predisposto la copertura, la cosiddetta casamatta, per fare in modo da ridurre il raggio di azione che deve essere evacuato».
Difatti, il comandante del 21° reggimento Genio Guastatori, il colonnello Umberto Curzio, chiarisce che, «se non avessimo organizzato la struttura, saremmo andati a evacuare quasi tutto il paese, circa 4mila persone». Quanto alle operazioni, preannuncia che, rispetto a quelle svolte ad Auletta, qui «saranno un po’ più lunghe perché, rispetto alla bomba d’aereo precedente, ci sono due spolette che rimuoveremo in loco e, al termine, trasporteremo l’ordigno in cava a Casalbuono per fare la definitiva demolizione».
L’evacuazione degli abitanti
L’evacuazione inizierà all’alba e si concluderà entro le 8.30; dalle 9.30 scatta la zona rossa.
«Abbiamo individuato – precisa Gentile – più strutture comunali per l’accoglienza delle famiglie evacuate, la scuola Santa Croce sarà utilizzata come punto principale di accoglienza; in aggiunta, abbiamo l’istituto tecnico Leonardo da Vinci, ma dovremmo farcela con il primo edificio. Abbiamo una struttura, la Dante Alighieri, che viene utilizzata esclusivamente per le persone positive al Covid asintomatiche e delle strutture alberghiere di supporto a quanti non sono pazienti da ospedalizzare, ma che in questo momento vivono nelle loro abitazioni con degli strumenti elettromedicali».