“Siamo davanti ad una vicenda triste e piena di ombre che puzza più dei rifiuti stessi di malaffare. Con il ritorno dei container in Campania si scrive ennesima pagina del capitolo sul ciclo dei rifiuti da sempre in emergenza, che più che ciclo diventa, ogni giorno, un labirinto oscuro. Dietro quei rifiuti provenienti dalla Tunisia si nascondono disattenzioni, opacità e responsabilità di chi doveva controllare. Controlli che non possono e non devono mancare nell’analizzare quei rifiuti presenti nei container”.
In una nota congiunta Stefano Ciafani e Mariateresa Imparato, rispettivamente presidente nazionale e presidente regionale di Legambiente commentano la vicenda dei rifiuti provenienti dalla Tunisia
“Non vorremmo trovarci davanti a sorprese i cui effetti o meglio i danni presentano il conto successivamente. Chiediamo al Governo Regionale,al di là delle parole, un impegno concreto nel rispettare tempi nelle operazioni necessarie alla caratterizzazione, allo smaltimento e trasferimento di quei rifiuti: basta con il ” tempo indeterminato” che tanti danni ha fatto finora. Basta con la politica del rattoppo”, proseguono dall’associazione.
“Un appello anche alle comunità locali per “stringere patti territoriali” per chiudere il ciclo dei rifiuti sul territorio uscendo da egoismi localistici e governando la realizzazione di distretti dell’economia circolare. Una cosa siamo convinti: ancora una volta a pagare le inefficienze sono i cittadini, le comunità. Sono tanti , troppi i territori nella nostra regione che “hanno già dato” in materia di rifiuti tra depositi di ecoballe che ancora sono in giro e riaperture straordinarie di discariche per affrontare le emergenze. Territori che sono in attesa di una efficace bonifica”, concludono i vertici regionali e nazionali di Legambiente.